Italia: Ocse vede recessione più dura e necessità nuova manovra correttiva nel 2014
L’Ocse sottolinea che in Italia la politica di riforme strutturali favorevoli alla crescita e al consolidamento fiscale è ben avviata, tuttavia l’economia è vista ancora in contrazione nel breve termine riflettendo gli effetti negativi della stretta di bilancio, la bassa fiducia e la stretta creditizia. La debole crescita, rimarca l’Ocse, metterà ulteriore pressione al ribasso sui salari, occupazione e prezzi al consumo. “Con il graduale miglioramento della competitività, della fiducia e delle condizioni finanziarie, l’economia dovrebbe tornare a crescere nel corso del 2013”, è la previsione dell’Ocse che non manca di sottolineare come le riforme che il Parlamento ha adottato nel corso degli ultimi dodici mesi “sono impressionanti, ma devono essere pienamente e coerentemente attuate se si vuole che producano risultati”.
Nodo deficit, possibile nuova manovra correttiva nel 2014
Tali previsioni di crescita sono più deboli di quelle del governo Monti con il deficit in salita nel corso del periodo di proiezione. Pertanto l’Ocse ritiene che sotto questo scenario sarà necessario un inasprimento fiscale nel 2014 al fine di raggiungere il previsto percorso di riduzione del debito. L’istituto con sede a Parigi vede il deficit attestarsi al 3% del Pil nel 2012, al 2,9% nel 2013 e tornare a salire al 3,4% del pil nel 2014, mentre le previsioni del governo sono di un defict in veloce discesa fino a quasi azzerarsi (0,2%) nel 2014. Per quanto riguarda il debito pubblico, l’Ocse lo vede al 127,8% del Pil quest’anno, al 130,4% nel 2013 e al 132,2% nel 2014.