Stati Uniti: S&P alza outlook a stabile grazie a rischi fiscali più contenuti
Minori rischi fiscali per gli Stati Uniti. Parte da questo assunto la decisione odierna di Standard & Poor’s di rivedere le proprie prospettive sugli Stati Uniti. Meno di due anni dopo lo storico taglio di rating sulla prima potenza mondiale, S&P ha rivisto al rialzo l’outlook sul merito di credito degli Stati Uniti portandolo a stabile da negativo. Confermato il rating a lungo termine a “AA +”.
La principale agenzia di rating al mondo pone l’accento soprattutto sui miglioramenti sul versante politico, con repubblicani e democratici hanno raggiunto un accordo a fine del 2012 per “smussare” il fiscal cliff e la revisione dell’outlook si basa sull’attesa che il dibattito sull’innalzamento del tetto del debito (atteso in prossimità della fine dell’anno fiscale, il prossimo 30 settembre) non si tradurrà in una contrazione improvvisa e imprevista della spesa corrente.
Scendono possibilità di un downgrade nel breve termine. L’outlook stabile, rimarca la nota di S&P, indica la valutazione che alcuni dei rischi al ribasso per il rating ‘AA+’ sono rientrati al punto che la probabilità di un abbassamento del rating a breve termine è meno di una su tre.
A supporto dell’attuale rating degli Stati Uniti ci sono diversi fattori tra cui S&P cita la resistenza dell’economia e la credibilità monetaria,, oltre allo status del dollaro quale valuta di riferimento a livello mondiale. In riferimento all’azione delle autorità monetarie statunitensi, S&P sottolinea la forte capacità e volontà di sostenere una crescita economica sostenibile e di attenuare le principali crisi economiche o finanziarie. “Come risultato – prosegue S&P – ci aspettiamo che il dollaro USA mantenga la sua posizione di principale valuta di riserva principale del mondo”. Il tasso tendenziale di crescita reale del PIL pro capite statunitense è visto di poco superiore all’1%. L’economia statunitense beneficia in particolare del sostegno maggiore del previsto da parte del settore privato.
A livello di conti pubblici, S&P vede il deficit di bilancio scendere a circa il 6% del Pil quest’anno (dal 7% del 2012) per poi portarsi sotto il 4% nel 2015 con il rapporto debito/Pil visto in area 84% nei prossimi anni.
A livello di conti pubblici, S&P vede il deficit di bilancio scendere a circa il 6% del Pil quest’anno (dal 7% del 2012) per poi portarsi sotto il 4% nel 2015 con il rapporto debito/Pil visto in area 84% nei prossimi anni.
Reazione positiva del dollaro. Sui mercati l’annuncio di S&P non ha influito molto sull’umore di Wall Street che si muove in avvio di giornata a cavallo della parità. Forte la reazione del dollaro che ha subito guadagnato terreno sulle altre valute con cross dollaro/yen schizzato oltre quota 99 yen.