Stati Uniti: Pil del primo trimestre rivisto al rialzo, migliore del previsto l’andamento dei consumi
La revisione al rialzo delle spese dei consumatori dietro la revisione dell’indice relativo la crescita statunitense nel primo trimestre. Secondo le statistiche elaborate dal Bureau of Economic Analysis (BEA) del Dipartimento del Commercio statunitense, nel corso dei primi tre mesi del 2015 la ricchezza prodotta dalla prima economia è scesa dello 0,2% rispetto ai tre mesi precedenti. Il dato, in linea con le stime, segna un miglioramento di mezzo punto percentuale rispetto al -0,7% della view precedente (+2,2% nel quarto trimestre).
A guidare la rimonta è stata la spesa dei consumatori, il carburante che fa girare il motore statunitense, passata dal +1,8 al +2,1% in scia di consumi più elevati in tre ambiti: cene fuori casa, cibo da asporto e servizi legati ai trasporti. Meglio del previsto anche gli investimenti privati, passati dal +0,7 al +2,4% grazie alla revisione del dato relativo il comparto delle costruzioni e le scorte. Meglio del previsto, anche se sempre negativo a causa del superdollaro, il dato relativo l’export, passato dal -7,6 al -5,9 per cento, mentre le importazioni sono salite dal +5,6 al 7,1%.
Per quanto riguarda l’andamento dei prezzi, il PCE (Personal Consumption Expenditures, l’indice dei prezzi al consumo utilizzato dalla Banca centrale) segna un calo del 2% annuo anche se il dato “core”, quello calcolato al netto delle componenti generalmente più volatili (prodotti alimentari ed energetici), nei primi tre mesi dell’anno ha evidenziato un +0,8%.
Nel complesso, l’economia statunitense ha registrato una frenata decisamente brusca rispetto al quarto trimestre del 2014, quando era stato rilevato un +2,2%. “La flessione -riporta la nota del BEA- riflette il calo del PCE e quello delle esportazioni, degli investimenti fissi non residenziali e della spesa pubblica locale, in parte compensati dalla ripresa degli investimenti in scorte da parte dei privati, dalla spesa pubblica federale e dal rallentamento delle esportazioni”.
Prevista apertura debole per Wall Street
Secondo le indicazioni in arrivo dai contratti future, Wall Street dovrebbe aprire in territorio negativo. Dopo tre sedute con il segno più, il derivato sul Dow perde 77 punti (-0,4%), quello sullo S&P segna -6 punti (-0,3%) e quello sul Nasdaq arretra di 11,5 punti (-0,25%). Questo sia a causa delle notizie in arrivo da Atene, secondo quanto riportato da Bloomberg il primo ministro greco Alexis Tsipras avrebbe annunciato che i creditori internazionali non accetteranno le nuove proposte avanzate dal governo greco, e sia perché dati migliori del previsto sull’andamento della crescita economica avvicinano il momento in cui la Federal Reserve innalzerà il costo del denaro. In controtendenza il cambio eurodollaro che dopo tre sedute negative segna un incremento di un quarto di punto percentuale a 1,1193.