Stangata acqua e rifiuti: la classifica dei maggiori rincari degli ultimi 10 anni. Meno care tlc e RC auto
Sono acqua e rifiuti a guidare la classifica dei rincari negli ultimi 10 anni. E' quanto emerge da uno studio del Codacons sull’andamento delle tariffe nei dieci principali comparti che interessano le tasche delle famiglie. La classifica dei rincari in Italia è guidata dalle tariffe praticate alle famiglie per le forniture idriche: oggi la bolletta dell’acqua costa in media il 60% in più rispetto a 10 anni, a causa soprattutto delle tante falle della rete e del fenomeno della dispersione idrica che raggiunge in media il 42% del prelievo totale (contro la media europea del 15%). Estremamente diversificate le tariffe sul territorio: se in Toscana una famiglia arriva a pagare oltre 700 euro l’anno per la fornitura idrica, in Molise la spesa non supera i 150 euro annui.
Al secondo posto spiccano i rifiuti, le cui tariffe medie in Italia passano dai 240 euro del 2010 ai 306 euro odierni (+27,5%), un aumento ingiustificato considerato il peggioramento del servizio in molti comuni italiani – spiega il Codacons - Anche qui la spesa delle famiglie cambia a seconda dalla regione di residenza: a Napoli spetta il record, con oltre 500 euro a famiglia all’anno, mentre Potenza è la città più economica (meno di 130 euro annui). Sul fronte bollette energetiche, rispetto a 10 anni fa quelle del gas sono oggi più leggere (-11,6%), costano invece di più le bollette dell’energia elettrica (+15,2%).
La gestione di un conto corrente è mediamente più cara del 12,5%, e anche per le abitazioni si spende di più: per l’affitto una famiglia media paga nel 2020 l’11,3% in più rispetto al 2010, +10,3% per la rata del mutuo.
Sensibili risparmi per le famiglie nel settore delle comunicazioni (servizi telefonici e postali) le cui tariffe segnano un calo record del -22,9% grazie all’aumento della concorrenza tra operatori e alle opportunità offerte dalla moderna tecnologia, mentre delude l’andamento dell’Rc auto: oggi assicurare un’automobile in Italia costa appena il 5,9% in meno rispetto a 10 anni fa, nonostante la riduzione degli incidenti, il calo delle truffe alle compagnie e l’installazione della scatola nera sulle auto.