Notizie Certificates Stagione delle trimestrali a Piazza Affari. Come puntare con un Maxi Cash Collect sulle big del Ftse Mib

Stagione delle trimestrali a Piazza Affari. Come puntare con un Maxi Cash Collect sulle big del Ftse Mib

13 Novembre 2024 14:37

Nel pieno delle trimestrali le big italiane del Ftse Mib hanno riportato risultati solidi, tra crescita degli utili e miglioramenti operativi. Utilizzando i Cash Collect Certificate, prodotti finanziari in grado di conciliare in varie strutture la possibilità di crescita di valore e la salvaguardia del proprio portafoglio, è possibile prendere posizione sul mercato italiano puntando sui titoli più promettenti come Banca Mps, Bper Banca, FinecoBank e Nexi che hanno superato le attese, confermando strategie di espansione e una gestione efficiente in un contesto economico complesso.

Trimestrali solide e utili in crescita per le big italiane

Siamo entrati nel vivo della stagione delle trimestrali anche in Europa con le principali società del Ftse Mib che hanno rilasciato risultati convincenti, offrendo una panoramica sulle performance e sulle sfide affrontate in un contesto macroeconomico ancora complesso. Gli ultimi dati di Banca Mps, Bper Banca, FinecoBank e Nexi evidenziano andamenti solidi, con una crescita sostenuta degli utili e buoni progressi operativi.

Banca Mps ha registrato un incremento del 68,6% dell’utile netto nei primi nove mesi dell’anno, superando le aspettative degli analisti grazie al contributo positivo del wealth management. Bper Banca ha mantenuto la sua traiettoria di crescita, raggiungendo un utile netto di 1,1 miliardi, sostenuto dal rafforzamento del margine di interesse e da una gestione operativa efficiente. FinecoBank ha riportato un aumento dell’utile netto del 16,8% nel solo terzo trimestre, con un focus sulle commissioni nette di investing e brokerage. Nexi, infine, ha chiuso i primi nove mesi con ricavi in crescita del 5,6% e ha confermato la guidance per il 2024, grazie all’integrazione di sinergie e alla generazione di cassa in eccesso. Questi risultati mostrano una resilienza e un orientamento alla crescita, con particolare attenzione alla gestione operativa, al rafforzamento delle riserve di capitale e alla solidità della liquidità.

Mps, utile netto aumenta del 68,6% nei 9 mesi

Mps ha approvato i risultati consolidati al 30 settembre 2024. I risultati della banca senese, nel terzo trimestre, evidenziano un utile netto superiore alle attese degli analisti e pari a 406,7 milioni (+31% su base annua, contro 316,6 del consensus). I ricavi sono cresciuti del 5,6% annuo a 1,01 miliardi (stima 946 milioni), con un margine di interesse in flessione dell’1,6% a 595,6 milioni (attese 570 milioni) e commissioni per 356 milioni (+12%, vs 337,7 mln previsti).

Rispetto al secondo trimestre, il margine di interesse è cresciuto dell’1,8%, “bilanciando commissioni che hanno limitato (-3,9% trimestre su trimestre) l’effetto della consueta stagionalità e registrando un incremento del 12,5% rispetto al terzo trimestre dell’anno precedente.” Nei 9 mesi, il risultato operativo lordo è salito del 13,7% a 1,645 miliardi, grazie alla dinamica positiva dei ricavi (+8,3%) spinti dal margine di interesse (+4,7% ) e dalle commissioni (+10,7%), con un forte contributo del wealth management (+19,6%). L’utile netto ha raggiunto gli 1,566 miliardi (+68,6% a/a).

Il CET1 Ratio fully loaded ha visto un ulteriore miglioramento, attestandosi al 18,3%, includendo l’utile del terzo trimestre al netto dei dividendi, con un payout ratio al 75% (+28 bp t/t). La raccolta totale è cresciuta da inizio anno (+5,8 miliardi di euro) su tutte le componenti, con un maggiore focus nel terzo trimestre sul risparmio gestito, in linea con il piano industriale. Il costo del credito nei nove mesi è stato di 52 punti base, in linea con la guidance.

Mps ha finalizzato la cessione di un pacchetto di NPE con un gross book value di circa 300 milioni di euro, i cui effetti economici sono già riflessi nei dati dei nove mesi. Escludendo il relativo portafoglio, lo stock dei crediti deteriorati lordi era pari a 3,6 miliardi di euro; l’NPE ratio lordo è pari al 4,5%, l’NPE ratio netto al 2,4% e la copertura complessiva dei crediti deteriorati al 48,1%. La posizione di liquidità rimane solida, con una counterbalancing capacity non impegnata a 32 miliardi di euro e con un’ulteriore riduzione dell’incidenza del funding BCE sul totale passivo, pari al 7% (circa -4 punti percentuali da inizio anno); l’LCR è al 165% e l’NSFR al 133%.

Bper, risultati in crescita nei 9 mesi, utile netto ordinario a 1,1 mld

Bper ha chiuso il terzo trimestre del 2024 con un utile netto di 412,9 milioni di euro, segnando un incremento del 6,3% rispetto al trimestre precedente. L’utile netto consolidato ordinario per i primi nove mesi dell’anno si attesta a 1.110,6 milioni, con un aumento del 2,2% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, nonostante le imposte sul reddito che hanno superato 0,5 miliardi.

Nei 9 mesi, i ricavi core hanno raggiunto i 4.025,9 milioni, in miglioramento del 5% su base annua, supportati in particolare dalle commissioni da raccolta gestita che hanno visto un notevole incremento del 13,7%. Il margine di interesse è cresciuto a 2.523,2 milioni (+6%), mentre le commissioni nette hanno generato entrate per 1.502,7 milioni, in crescita del 3,5%. La gestione operativa si conferma efficiente, con un cost income ratio del 49,5%. La qualità del credito rimane solida, con un NPE ratio lordo al 2,8% e netto all’1,3%, e una copertura complessiva dei crediti deteriorati al 54,4%, uno dei livelli più alti in Italia. Il costo del credito annualizzato si attesta a 39 punti base, migliorando di 15 punti base rispetto al periodo precedente.

Il CET1 ratio è al 15,8%, grazie all’elevata generazione organica di capitale, mentre l’EPS nei primi nove mesi del 2024 è pari a 0,804, rispetto a 0,512 al 30 giugno 2024. La posizione di liquidità rimane forte, con un LCR a 169% e un NSFR a 136%, entrambi migliorati rispetto alla fine del 2023. L’assemblea ordinaria e straordinaria dei soci è prevista per dicembre, dove verranno discusse ulteriori strategie e piani futuri.

Fineco, margine finanziario sale del 6,4% nei 9 mesi

Nei primi nove mesi del 2024, FinecoBank ha registrato ricavi di 984,1 milioni di euro, segnando una crescita del 7,3% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Il margine finanziario ha raggiunto 540,8 milioni di euro, con un incremento del 6,4%. La banca sottolinea un aumento del margine d’interesse del 6,3%. Le commissioni nette per i primi nove mesi del 2024 sono arrivate a 387,2 milioni di euro, con un incremento del 6,9%.

L’aumento delle commissioni è attribuibile principalmente alla crescita dell’area Investing, che ha generato 269,6 milioni di euro (+11,8%). Le commissioni nette nell’area Brokerage sono state di 86,5 milioni di euro (+9,5%), mentre quelle relative al Banking hanno raggiunto i 37,5 milioni di euro. L’utile lordo è stato pari a 702,9 milioni di euro, in aumento dell’8,6%, con un utile netto di 490 milioni di euro (+7,9%). Nel terzo trimestre, i ricavi hanno totalizzato 325,8 milioni di euro, in flessione dell’1,7% rispetto al trimestre precedente ma in crescita del 3,1% rispetto allo stesso periodo del 2023. L’utile netto trimestrale è stato di 169,7 milioni di euro (-2,1% rispetto al trimestre precedente, ma con un incremento del 16,8% su base annua).

Per quanto riguarda le prospettive per il 2024, Fineco prevede un aumento del dividendo per azione. Sul fronte della distribuzione del capitale in eccesso, il gruppo intende prendersi più tempo, in considerazione delle prospettive di crescita del business, che potrebbero superare le aspettative. I ricavi sono attesi a livelli record nel 2024, con un miglioramento del mix a favore delle commissioni.

Nexi, ricavi nel III trimestre a 911 mln, confermata la guidance

Nexi ha concluso i primi nove mesi del 2024 con ricavi pari a 2,57 miliardi di euro, segnando un incremento del 5,6% rispetto allo stesso periodo del 2023. Il margine operativo lordo si è attestato a 1,35 miliardi di euro (+7,3%), con un margine Ebitda del 52% (+82 punti base rispetto all’anno precedente), sostenuto dalla rapida implementazione di efficienze e sinergie legate all’integrazione del gruppo.

I costi complessivi sono ammontati a 1,22 miliardi di euro, con un incremento del 3,8%. Nel terzo trimestre, i ricavi hanno raggiunto 911,1 milioni di euro (+5,1%), superando il consensus di 908 milioni. L’Ebitda ha raggiunto i 522,9 milioni di euro (+6,2%), perfettamente in linea con le previsioni, con un margine Ebitda al 57% (+60 punti base rispetto allo stesso trimestre del 2023). Al 30 settembre 2024, la posizione finanziaria netta gestionale è scesa a 5,22 miliardi di euro, mantenendo il rapporto pfn/Ebitda stabile a 2,8 volte. Il gruppo segnala che a settembre è stato completato il programma di riacquisto di azioni proprie da 500 milioni di euro e, il 31 ottobre, è stata finalizzata la cessione della divisione eID nei paesi nordici.

Per il 2024, Nexi prevede una “crescita mid-single digit” per i ricavi e “mid-to-high single digit” per l’Ebitda, nonostante un contesto macroeconomico complesso. È attesa una crescita del margine Ebitda di oltre 100 punti base rispetto al 2023. Il management prevede inoltre una generazione di cassa in eccesso superiore a 700 milioni di euro e un’ulteriore riduzione della leva finanziaria netta, che dovrebbe scendere al di sotto delle 2,9 volte l’Ebitda, considerando anche le operazioni di M&A già annunciate e il programma di riacquisto (2,6 volte su base organica).

Maxi cedola fissa in pagamento il 16 dicembre

Un modo alternativo di investire sui big di Piazza Affari è quello di utilizzare gli Investment Certificate, come i nuovi Maxi Step-Down Cash Collect su panieri di azioni targati BNP Paribas, disponibili sul SeDeX (MTF) di Borsa Italiana. Prodotti funzionali, con scadenza a 4 anni, per puntare alla maxi cedola fissa in pagamento il 16 dicembre 2024 che varia tra il 17,50% e il 20% dell’importo nozionale (100 euro), non condizionata dall’andamento delle azioni sottostanti. Questa emissione permette di investire su azioni italiane e straniere fondendo in un unico prodotto diverse “opzioni” del mondo Cash Collect.

Oltre al maxi premio iniziale, i nuovi prodotti offrono cedole trimestrali con effetto memoria pari all’1% dell’importo nozionale (pari al 4% annuo). Infatti, i Maxi Step-Down Cash Collect pagano premi condizionati all’andamento del peggiore dei titoli del basket. Questo significa che nelle varie date di valutazione trimestrali se il peggiore dei titoli del paniere (basket Worst Of) sarà al di sopra della barriera premio (dal 60% al 50% del valore iniziale di ciascuna delle azioni sottostanti) il certificato pagherà il premio.

La nuova emissione ha dunque l’obiettivo di generare un rendimento corposo per gli investitori già dopo un mese e poi un flusso cedolare costante in un contesto di mercato rialzista, laterale o anche ribassista, purché i cali siano contenuti entro i livelli barriera. A questo proposito, i Maxi Cash Collect si caratterizzano per la profondità delle barriere (fino al 50%, ovvero proteggono per ribassi fino al -50% dei sottostanti), permettendo così di ampliare le possibilità di rendimento e protezione a scadenza anche in caso di andamento ribassista dei mercati azionari.

A questa caratteristica, particolarmente apprezzata dagli investitori in situazioni di mercati incerti come quelli attuali, si coniuga la possibilità di rimborso anticipato dopo un anno (a partire da novembre 2025) a condizione che il valore dei sottostanti sia al di sopra o pari al rispettivo livello Step-Down, che decresce nel tempo.

Il Certificate sui colossi di Piazza Affari

I nuovi Maxi Step-Down Cash Collect si basano su 11 panieri azionari diversificati, composti da società di primo piano a livello internazionale, offrendo così una vasta esposizione settoriale e geografica. Tramite un unico strumento, gli investitori possono così prendere posizione su alcune tra le più importanti realtà finanziarie ed industriali italiane ed estere, seguendo un approccio tematico e consentendo di puntare sui titoli di diversi comparti economici. Tra questi troviamo anche il Maxi Step-Down Cash Collect (ISIN NLBNPIT29XD8) per prendere posizione sui colossi del Ftse Mib, scritto sul paniere composto da Banca Mps, Bper Banca, FinecoBank e Nexi. Il prodotto pagherà un maxi premio iniziale di 20 euro. Per questa emissione, come abbiamo detto, il pagamento della maxi cedola avviene il 16 dicembre 2024 e indipendentemente dall’andamento dei quattro sottostanti.

Successivamente, il certificato pagherà un premio trimestrale di 1 euro ad ogni data di valutazione intermedia in cui il valore delle azioni sottostanti è maggiore o uguale al livello barriera premio, posto al 50%. Inoltre, tutte le cedole sono dotate di effetto memoria, un meccanismo che permette all’investitore di ricevere, a una data di valutazione trimestrale, un premio cumulativo comprendente tutte le cedole non pagate precedentemente, se a tale data di valutazione sono soddisfatte le condizioni per ricevere il premio.

Un’altra particolarità di questa emissione è data dalla possibilità di scadenza anticipata, a partire dal quarto trimestre di vita (novembre 2025), qualora in una delle date di valutazione trimestrali tutti i sottostanti del paniere quotino al di sopra del livello Step-Down che. Questa soglia è pari al 100% del valore iniziale il 4° e 5° trimestre; al 95% del valore iniziale il 6° e 7° trimestre; al 90% del valore inziale l’8° e 9° trimestre; all’85% del valore iniziale il 10° e 11° trimestre; all’80% del valore iniziale il 12° e 13° trimestre e al 75% del valore iniziale il 14° e 15° trimestre. L’effetto Step-Down ha quindi la funzione di aumentare la possibilità di scadenza anticipata del prodotto. In tal caso, il Certificate scade e rimborsa l’importo nozionale di 100 euro, più il premio trimestrale (1 euro) e le eventuali altre cedole non pagate precedentemente grazie all’effetto memoria.

A scadenza (15 novembre 2028), se il Certificate non è scaduto anticipatamente, sono due gli scenari possibili:

  • se la quotazione di tutte le azioni è pari o superiore al livello barriera a scadenza (50% del valore iniziale dei sottostanti), il Certificate rimborsa l’importo nozionale (100 euro) più il premio trimestrale (1 euro) e le eventuali cedole non pagate precedentemente grazie all’effetto memoria;
  • se la quotazione di almeno uno dei sottostanti è inferiore al livello barriera a scadenza (50% del valore iniziale dei sottostanti), il Certificate paga un importo commisurato alla performance dell’azione peggiore (con conseguente perdita, parziale o totale, del capitale investito).

Di seguito le analisi di scenario a scadenza:

I giudizi degli analisti sui titoli del paniere

Il consensus raccolto da Bloomberg sui quattro titoli del paniere, che riportiamo nella tabella qui sopra, è positivo. Su Banca Mps, Bper Banca, FinecoBank e Nexi prevalgono le raccomandazioni di acquisto (buy), mentre la restante parte suggerisce di mantenere la azioni in portafoglio (hold). Gli unici analisti che dicono di vendere (sell) sono su FinecoBank e Nexi, ma rappresentano una minoranza. Inoltre, il target price medio indica che attualmente questi quattro titoli appaiono ancora sotto-prezzati e dai quali gli analisti si aspettano potenziali upside entro i prossimi 12 mesi.

Questo rende i sottostanti del paniere idonei a strategie con un Certificate Maxi Step-Down Cash Collect, ovvero per chi ha una visione laterale o moderatamente rialzista di un determinato tema (in questo caso il mercato italiano). Questi certificati offrono all’investitore sia la possibilità di ricevere un maxi premio iniziale fisso e poi un flusso di premi trimestrali, anche nel caso di andamento negativo dei sottostanti (entro i limiti del livello barriera), per ottenere un rendimento interessante al momento della scadenza anticipata facilitata anche dall’effetto Step-Down (a partire da novembre 2025) oppure alla fine della vita del prodotto dopo quattro anni (novembre 2028).