News Notizie Italia ST fa la voce grossa, in rosso Finmeccanica

ST fa la voce grossa, in rosso Finmeccanica

Pubblicato 30 Settembre 2005 Aggiornato 19 Luglio 2022 12:54
Il listino milanese è riuscito a resistere alle tentazioni del rosso anche grazie al ritracciamento delle quotazioni del petrolio sui mercati internazionali delle materie prime e alla tenuta del settore dei semiconduttori, che ha archiviato una giornata a dir poco brillante. Tutto merito dell'utile col botto messo a segno nel quarto trimestre dalla statunitense Micron Technology. Ecco allora perché la migliore blue chip della city meneghina è stata ST Microeloectronics, con un balzo superiore al 3% a 14,31 euro. In evidenza poi Banca Monte dei Paschi di Siena (+2,05%), nel giorno dopo l'annuncio dei dati riferiti al primo semestre. Bene inoltre Alleanza, Seat Pagine Gialle e Lottomatica. Di tutt'altro umore Banca Popolare di Milano (-1,73%), Luxottica Group (-1,52%) e Autostrade (-1,02%), che ha alzato il velo sui conti del primo semestre, mostrando un utile netto pari a 297,6 mlioni, in crescita dell'11,2% rispetto all'analogo periodo 2004. Calo netto per Terna, che ha perfezionato in giornata con Acea l'acquisto dell'intero capitale di Acea Trasmissione, per 32,9 milioni di euro, come previsto dal contratto stipulato lo scorso 8 agosto e dopo l'approvazione dell'Antitrust. Giù poi Finmeccanica (-0,88%), che nel giorno seguente all'annuncio dei dati della prima metà dell'anno ha incontrato la comunità finanziaria. "Dove vedete le difficoltà per il raggiungimento di un accordo con la francese Thales?". Questa la domanda formulata durante la conferenza stampa da una giornalista al numero uno, Pier Francesco Guarguaglini, che si è affrettato a spiegare che sarebbero molti i vantaggi che deriverebbero da un'eventuale unione delle forze tra Italia e Francia. "Se fosse raggiunto un accordo, la società integrata permetterebbe il raggiungimento di molto sinergie. E' chiaro che però, alla lunga, Thales verrebbe considerata più europea che francese", ha proseguito Guarguaglini, facendo riferimento al nazionalismo che caratterizza i cugini d'oltralpe e che quindi potrebbe creare qualche problema al buon esito delle trattative. "Ora comunque la parola passa al Governo francese", ha aggiunto il presidente e amministratore delegato di Finmeccanica.