Sprint olimpico per Tokyo, mercato esulta per aggiudicazione Giochi del 2020
L’effetto Olimpiadi scalda gli investitori nipponici. L’aggiudicazione dei Giochi estivi del 2020 ha fatto scattare gli acquisti sulla Borsa di Tokyo che ha archiviato la prima seduta della settimana con un balzo di oltre 2 punti percentuali. L’indice Nikkei ha terminato le contrattazioni in progresso del 2,48% a 14.205,23 punti, sui massimi a un mese. Il Topix si è invece attestato a 1.173 punti in salita del 2,19%. Il saldo da inizio anno dell’indice Nikkei risulta positivo di oltre 36 punti percentuali.
La capitale nipponica ha battuto l’agguerrita concorrenza di Istanbul e Madrid con la maggioranza dei delegati del Comitato olimpico internazionale che hanno apprezzato il progetto Tokyo 2020 incentrato sull’innovazione tecnologica e che vede i Giochi concentrati nel raggio dei pochi chilometri della città giapponese che conta 9milioni di abitanti. Per Tokyo si tratta della seconda volta dopo la fortunata edizione del 1964. Il premier Shinzo Abe, presente a Buenos Aires, confida nel fatto che l’assegnazione dei Giochi Olimpici si affiancherà alle le politiche di reflazione alimentando così l’ottimismo circa la capacità del Giappone di uscire dalla deflazione alimentando la domanda interna. “Le Olimpiadi avrano buoni effetti su una vasta gamma di settori quali le infrastrutture e il turismo“, ha dichiarato sabato il premier giapponese. Tokyo prevede investimenti pari a circa 7,6 miliardi di euro, tra infrastrutture, impianti sportivi, alloggi per gli atleti, con il contributo anche di sponsor privati.
Rivisto al rialzo il Pil del secondo trimestre
Intanto oggi i dati finali sull’andamento dell’economia giapponese tra aprile e giugno evidenziano una crescita superiore di quanto annunciato in precedenza. Il prodotto interno lordo del Paese del Sol Levante è stato rivisto al rialzo nel secondo trimestre dell’anno. L’economia giapponese è cresciuta ad un tasso annualizzato pari al 3,8%, lo 0,9 per cento in più rispetto alla precedente lettura. Il governo ha inoltre rivisto la crescita del primo trimestre dal 3,8% al 4,1%. Crescita robusta che rende più probabile il via libera definitivo dell’aumento dell’imposta sui consumi dal 5 all’8% a partire da aprile 2014 (per poi salire al 10% nell’ottobre 2015).