Notizie Certificates Sprint di UBI e Banco Bpm tra le banche, rifiata Bper

Sprint di UBI e Banco Bpm tra le banche, rifiata Bper

Pubblicato 21 Novembre 2019 Aggiornato 22 Novembre 2019 15:01

Piazza Affari limita i danni e il FTse Mib chiude a -0,31% a quota 23.379 punti dopo una prima parte di giornata in ribasso di quasi l’1%. Nelle ultime 24 ore sono riaffiorati dubbi sulla capacità degli Stati Uniti e della Cina di raggiungere un accordo sulla “Phase One” prima della fine dell’anno. Secondo alcune indiscrezioni di stampa, i negoziati tra le due super potenze si troverebbero in una fase delicata, con il rischio di una rottura delle trattative, anche se ci sono progressi in alcune aree chiave.

Tra le big del Ftse Mib Non si placa la salita di Telecom Italia che veleggia in testa al Ftse Mib con un balzo del 2,87% a quota 0,5813 euro. Per il titolo si tratta dei nuovi massimi annui con un +35% dai minimi di metà agosto e +19% Ytd. Oggi gli analisti di Barclays hanno alzato la raccomandazione da sell a neutral con prezzo obiettivo a 0,65 euro. Nei giorni scorsi il ceo Luigi Gubitosi ha affermato che la riduzione del debito è la priorità principale del nuovo Piano e con il completamento delle operazioni su Inwit e della joint venture con Santander lo diminuiremo di circa 3 miliardi. Il mercato attende anche novità sul fronte rete unica con Open Fiber con telecom che sta trattando con Enel e Cdp soprattutto sul nodo prezzo.

Tra le banche rally di UBI Banca (+3,59%), riportatasi sui massimi annui a ridosso del muro dei 3 euro. L’istituto bergamasco è tra i più vociferati in ottica di M&A essendo stato accostato più volte a Bper o Banco BPM. Anche quest’ultimo si è distinto oggi con un balzo del 2,74%. In calo invece Bper (-0,56%), tra le migliori nelle scorse sedute sempre grazie alle sirene di M&A.

Giornata no per FCA

Giornata da dimenticare invece per FCA, scesa del 3,78%; pesa la causa intentata da General Motors contro FCA per corruzione del sindacato Uaw negli Usa. GM sostiene che Fiat Chrysler ha inflitto danni per miliardi di dollari corrompendo la United Auto Workers. I pagamenti illeciti avrebbero avvantaggiato Fiat Chrysler a partire dal 2009 fino al 2015. Fca ha rispedito al mittente le accuse di GM. “Non abbiamo elementi per esprimerci sull’esito di questa iniziativa, ma indubbiamente genera incertezza e cade in un momento particolarmente critico con Fca al lavoro con PSA per definire una fusione entro dicembre e alla vigilia dell’avvio dei negoziati FCA-UAW proprio per il rinnovo del contratto, dopo la conclusione di quelli di GM (con oltre un mese di sciopero) e più recentemente di Ford”, argomenta Equita che conferma buy su FCA con target price a 17,1 euro.