Spread Btp-Bund dopo Moody’s, ricetta Giorgetti ammalia tutte le agenzie rating. Adesso test Btp Italia

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Non è un rialzo di rating come quello di S&P il mese scorso, ma anche Moody’s vede rosa per l’Italia alzando l’outlook sul merito di credito del paese a positivo, creando i presupposti per una futura promozione. Oggi attesa la prima risposta degli investitori con lo spread che da un paio di settimane viaggia a ridosso di quota 100 punti base, mentre domani toccherà al nuovo Btp Italia, termometro dell’appetito dei retail (ma anche degli istituzionali il 30 maggio) verso la carta italiana.
La mossa di Moody’s
Venerdì sera Moody’s ha alzato da «stabile» a «positivo» l’outlook sul debito sovrano italiano, confermando il rating a Baa3, che è solo un gradino sopra il livello junk. IL giudizio di Moody’s pone l’Italia ancora due gradini sotto quello espresso da S&P che lo scorso 11 aprile aveva alzato a sorpresa il rating a BBB+ con outlook stabile favorendo un ulteriore restringimento dello spread anche a seguito dell’allentarsi delle tensioni sui dazi. Il rialzo dell’outlook riflette un miglioramento significativo del quadro fiscale, con l’agenzia di rating che sottolinea i riscontri migliori del previsto arrivati lo scorso anno, chiuso con un deficit pari al 3,4% del Pil, meglio delle attese sia del governo che della stessa agenzia (3,8%). Risultato arrivato grazie a una riduzione della spesa pubblica in particolare con la fine del Superbonus e a un forte aumento delle entrate fiscali. Moody’s prevede inoltre un aumento dei salari reali nei prossimi anni, grazie al rinnovo di numerosi contratti collettivi, e segnala come le famiglie italiane presentino un patrimonio finanziario netto pari al 221% del Pil che resta un solido sostegno alla domanda interna. In aggiunta i settore bancario italiano è “finanziariamente sano”.
Per il calo del debito pubblico rispetto al Pil l’agenzia statunitense ritiene che bisognerà attendere ancora un po’. Moody’s prevede infatti che il debito pubblico raggiungerà il 138,4% del Pil nel 2026 e nel 2027, in aumento rispetto al 135,3% dell’anno scorso. Dal 2028 in poi, avanzi primari sostenuti dovrebbero portare il peso del debito a un graduale calo.
Esultano Giorgetti e Palazzo Chigi
“Il giudizio di Moody’s è il frutto del lavoro serio e silenzioso che stiamo portando avanti dall’inizio del governo. Un risultato che arriva, inoltre, in un contesto dove, a fronte di giudizi negativi diffusi, c’è un Paese, l’Italia, al quale viene riconosciuto un upgrade significativo”, ha commentato venerdì sera a caldo il ministro dell’Economia e delle Finanze, Giancarlo Giorgetti, ha commentato con soddisfazione la decisione dell’agenzia di valutazione di alzare da «stabile» a «positivo» l’outlook sul debito sovrano italiano. “Voglio anche sottolineare che questo risultato porta un beneficio concreto alle famiglie, alle imprese e persino alle banche italiane”, ha aggiunto il ministro.
Emerge soddisfazione anche da Palazzo Chigi. Fonti hanno riferito come quello di Moody’s sia un riconoscimento del lavoro “serio e responsabile portato avanti per salvaguardare i conti pubblici, sostenere la crescita ed attrarre investimenti”.
Spread resta in area 100
Stamattina la prima reazione dello Spread btp-Bund alla mossa di Moody’s è abbastanza tiepida con il differenziale che si mantiene poco sopra area 100 (100,2). Il rendimento del decennale italiano è in area 3,6%, stabile rispetto a venerdì. Va ricordato che dalla crisi del debito del 2011 in avanti sono in due frangenti (2014-15 sotto il governo Renzi e 2021 sotto il governo Draghi lo spread si era portato sotto quota 100).
Btp Italia, sarà corsa alla sottoscrizione?
Domani test importante con l’avvio della nuova emissione del Btp Italia, che mancava da più di due anni. Il titolo di Stato indicizzati all’inflazione tricolore prevede come di consueto una prima fase dedicata solo ai retail fino a giovedì 29 maggio, mentre l’ultimo giorno sarà dedicato agli istituzionali. Il Tesoro annuncerà oggi il livello della cedola minima garantita. L’emissione avrà durata 7 anni e prevede un premio fedeltà finale extra pari all’1% per coloro che lo acquistano all’emissione e lo detengono fino a scadenza. Come per gli altri Btp Italia presenti sul mercato, sia la cedola che il capitale saranno indicizzati all’indice di inflazione italiana FOI ex-tabacco. Ricordiamo inoltre, che a differenza dei BTP legati all’inflazione Europea, i BTP Italia offrono la protezione in caso di deflazione e pagano in corrispondenza dello stacco cedola anche la rivalutazione del capitale. “Sebbene le aspettative d’inflazione italiana siano piuttosto ottimiste, con un’inflazione media da oggi al 2032 attesa all’1,34%, il contesto macroeconomico (stimoli fiscali europei) e geopolitico (deglobalizzazione) rende particolarmente interessanti le obbligazioni legate all’inflazione, soprattutto in ottica di diversificazione dei portafogli obbligazionari”, spiega l’ufficio studi di Finint Private Bank.
Nel marzo 2023 l’ultimo Btp Italia (di durata 5 anni) aveva raccolto 9,91 miliardi, di cui 8,5 dai piccoli risparmiatori, con un rendimento minimo garantito del 2%,