Spettro recessione: euro e Ftse Mib in tilt dopo Pmi, tasso Bund sotto zero
Gli indici Pmi gettano un’ombra scura sulle prospettive dell’Eurozona. La discesa ai minimi dal 2012 del Pmi manifatturiero tedesco e la debolezza marcata anche del Pmi francese e di quello dell’intera Eurozona ha spaventato oggi il mercato con euro sceso repentinamente sotto 1,13 contro il dollaro, Piazza Affari in calo dell’1% con banche in affanno e spread Btp-Bund in deciso allargamento sopra i 250 pb.
Alle 11:13 il Ftse Mib, che aveva aperto in positivo, segna un calo dell’1,21% a quota 21.113 punti. Spiccano i cali delle banche: oltre -3% per Ubi Banca, Unicredit e Banco BPM, -2,79% per Intesa Sanpaolo. Su quest’ultima Credit Suisse oggi ha riavviato la copertura su con rating underperform e prezzo obiettivo a 1,80 euro. Lam casa d’affari elvetica ha anche riavviato la copertura su Unicredit con raccomandazione neutral e prezzo obiettivo a 13,3 euro.
Euro a picco e corsa al Bund
Sul valutario l’euro segna un calo dello 0,62% a 1,1302 dopo aver toccato un minimo intraday a 1,129 euro. Sull’obbligazionario invece si assiste a nuovi consistenti acquisti sul Bund: il rendimento del decennale tedesco è sceso momentaneamente sotto lo zero toccando un minimo a -0,0024% alle 10:40. Il tasso del Bund non passava in negativo dall’ottobre 2016. Già ieri gli acquisti avevano toccato tutti i principali bond governativi in scia all’impostazione dovish della Fed con tassi attesi fermi per tutto il 2019.
I riscontri dall’attività manifatturiera a marzo fanno temere un primo trimestre difficile per i maggiori paesi dell’area euro. A marzo, secondo la lettura preliminare, l’indice Pmi manifatturiero si è attestato a 44,7 punti, evidenziando una pesante flessione dai 47,6 punti del mese precedente. Si tratta dei minimi degli ultimi 6 anni e mezzo (agosto 2012). Deluse le attese degli analisti che si aspettavano un miglioramento a 48 punti.
Calo dell’attività manifatturiera e servizi anche in Francia. A marzo l’indice Pmi manifatturiero si è attestato a 49,8 punti dai 51,5 punti di febbraio, deludendo le attese degli analisti ferme a 51,4 punti. Sotto le aspettative anche il Pmi servizi che è sceso da 50,2 a 48,7 punti, contro un aumento a 50,6 punti previsto dal mercato.
Il Pmi dell’Eurozona segna a marzo un calo a 47,6 punti, dai 49,3 punti di febbraio. Si tratta dei livelli più bassi degli ultimi 6 anni (aprile 2013).