Spagna al test di una finanziaria lacrime e sangue, domani il verdetto di Moody’s
E’ di nuovo caccia alle streghe sui mercati. E la Spagna torna nell’occhio del ciclone. Gli operatori di Borsa si aspettano che anche Moody’s abbassi il rating AAA del debito pubblico della penisola iberica, come già hanno fatto Standard & Poor’s e Fitch. E’ quanto emerge da un’indagine condotta dall’agenzia Bloomberg News tra analisti e gestori d’investimento. Una decisione è attesa per domani o per stasera, quando è in programma la presentazione della legge finanziaria lacrime e sangue da parte del governo di Madrid.
Il bilancio spagnolo potrebbe avere bisogno di misure più restrittive se la crescita economica sarà deludente, ha avvertito la direttrice del Tesoro spagnolo Soledad Nunez. “Se la crescita economica non riuscirà a centrare le aspettative, saranno necessari maggiori tagli al bilancio in modo che gli obiettivi [sul deficit] possano essere reggiunti”, ha spiegato.
Quel che è evidente a tutti è che la Spagna è oggi al rallentatore, alle prese con il primo sciopero generale dell’era Zapatero, convocato dai due principali sindacati Ugt e Ccoo contro la riforma del mercato del lavoro. Picchetti di lavoratori agli ingressi delle fabbriche, lunghe file d’attesa alle fermate degli autobus e alle edicole: gli effetti della manifestazione erano già visibili alle 8,15 di stamani.
Lo sciopero generale di oggi è il quinto della storia della Spagna democratica. Il Paese è al centro della crisi fiscale europea. Zapatero, alle prese con una disoccupazione del 20%, è stato costretto a tagliare gli stipendi dei funzionari pubblici e a congelare le pensioni per riportare sotto controllo il deficit. Ma al centro dello sciopero c’è la riforma del mercato del lavoro, che diminuisce le indennità di licenziamento
E ciononostante in Borsa ormai è data per scontata la bocciatura di Moody’s. Il 30 giugno scorso, gli esperti dell’agenzia di rating avevano annunciato di aver messo sotto esame per un possibile declassamento la Spagna, aggiungendo che la verifica si sarebbe conclusa entro tre mesi. E domani scatta l’ora X. Secondo Huw Worthington, economista di Barclays Capital, contattato da Finanza.com sarà importante verificare l’ampiezza del downgrade sulla Spagna – se sarà di uno o di due notch – per capire quanto è difficile il momento che Madrid sta vivendo.
L’esperto ritiene che comunque una tale notizia potrebbe non sconvolgere i mercati dal momento che la bocciatura arriva dopo un periodo di tre mesi duranti i quali Moody’s ha messo sotto osservazione l’andamento dell’economia della Penisola iberica e quindi se l’agenzia di rating muoverà l’azione è già stata in parte metabolizzata. “I mercati del debito potrebbero quindi avere già scontato questo scenario”, aggiunge Worthington.
Sul mercato obbligazionario la situazione non è così sotto controllo. I premi di rendimento dei titoli di Stato irlandesi e portoghesi viaggiano a nuovi record sulle rinnovate tensioni dei mercati per i conti dei due Paesi. Anche l’Italia paga uno spread crescente sulla scadenza decennale, con il differenziale di rendimento rispetto al bund tedesco oltre quota 172 punti stamani, livello più alto dopo il record di 178 punti segnato a giugno nel pieno della crisi greca. Gli spread di Irlanda e Portogallo sono rispettivamente a 448 e 431 punti dopo le indiscrezioni di un ampliamento del piano di salvataggio di Anglo Irish che porterebbe il conto finale a 30 miliardi di euro per Dublino. In rialzo anche i premi di rendimento degli altri due paesi considerati periferici: guarda caso la Spagna (a 199 punti) e la Grecia (a 865).