S&P 500, la corsa continua ma quanto durerà il rally? Occhio alla volatilità improvvisa
Un dicembre cominciato con ulteriori rialzi per l’indice S&P 500, in linea con la crescita che ormai continua senza interruzioni da almeno ottobre 2023. Performance del principale indice dell’economia americana che da inizio anno registra un +27%, complice anche la nuova elezione di Trump alla Presidenza del governo Usa che ha stimolato i mercati con nuova enfasi. Nonostante i venti contrari dello scenario macroeconomico e geopolitico nel resto del mondo, la combinazione di nuove prospettive legislative favorevoli e l’inizio dell’era dell’intelligenza artificiale a fare da carburante per l’economia americana, si sono rivelati i motori trainanti in un periodo complesso.
S&P 500, è tutto oro quel che luccica?
L’indice S&P 500 ancora a rubare la scena, dopo aver registrato una crescita notevole nel 2024, con un incremento di circa il +27%, che segue il +23% del 2023. Questa performance biennale straordinaria stupisce per la resilienza e solidità dell’economia Usa, ma fa accendere qualche lampadina agli esperti ricordando l’impulso paragonabile a quello che ha preceduto l’esplosione della bolla dell’era dot-com.
Il driver moderno per questa somiglianza riguarda l’ascesa di aziende legate all’AI, le quali hanno avuto un impatto significativo sulla crescita dell’indice. Nel 2024, infatti, l’AI ha smesso di essere una promessa per diventare un motore tangibile di crescita, con aziende come Nvidia, Microsoft e Alphabet, che hanno beneficiato enormemente della corsa agli investimenti in tecnologie legate all’intelligenza artificiale generativa e al cloud computing. Questa rivoluzione tecnologica ha anche sollevato nuove preoccupazioni legate alla concentrazione dei rendimenti nelle “Magnifiche 7”, rendendo l’indice vulnerabile a potenziali inversioni di tendenza e potenziali correzioni significative.
Altro fattore degno di nota riguarda l’euforia apportata dalla ri-elezione di Donald Trump alla Casa Bianca e dalla maggioranza della fazione Repubblicana all’interno del Congresso degli Usa. La cosiddetta “Red Sweep” ha infatti spianato la strada a politiche di deregolamentazione e promesse di tagli fiscali, particolarmente apprezzate dalle imprese e dagli investitori. Tuttavia, queste politiche hanno delle implicazioni a doppio taglio. Se da un lato possono stimolare ulteriormente la crescita economica nel breve termine, dall’altro aumentano il rischio di squilibri fiscali e pressioni inflazionistiche nel medio-lungo periodo, causando nuove turbolenze sui mercati.
Sebbene quindi il 2024 sia stato un anno straordinario per l’S&P 500, le dinamiche alla base di questo successo presentano anche rischi significativi. Il 2025 si profila pertanto come un anno di sfide e opportunità, in cui sarà fondamentale un approccio prudente per navigare un panorama di mercato sempre più complesso.
Outlook grafico dell’indice S&P 500
Con un trend rialzista che prosegue senza sosta da ottobre 2023, l’S&P 500 continua a sorprendere, attestandosi attualmente intorno ai 6.055 punti. Tuttavia, mentre l’indice guadagna terreno, i segnali tecnici dei principali indicatori e la correlazione con il VIX, l’indice di volatilità che misura il “termometro della paura” nei mercati finanziari, possono aiutare gli addetti ai lavori a fare il punto della situazione.
Il quadro tecnico dell’S&P 500 rimane solido, con un andamento grafico che gode di un’ottima tendenza positiva di lungo periodo a darne il principale supporto (le trendline in blu). La distanza verticale tra la serie storica dei prezzi e le prime linee di supporto dinamico ne evidenziano la forza nella fase in atto. Nella correzione che ha portato alla configurazione dei minimi relativi di agosto 2024, l’indice ha accumulato l’energia necessaria per riprendere il rally cominciato alla fine di ottobre dello scorso anno e portarsi su nuovi livello di massimo assoluto, a quota 6.099,97 punti.
Il breakout dell’ultimo periodo è stato accompagnato (ed in parte anticipato) dal rimbalzo sui supporti statico (in viola) e dinamico (in verde) all’interno del grafico del RSI a 14 periodi. Successivamente si registrata anche la conferma in rottura della resistenza statica superiore e di quella dinamica, culminando definitivamente con la candela in gap up che ha permesso di generare i nuovi massimi storici.
Cosa ci dice il grafico del VIX
Un indicatore molto utile per comprendere la natura del movimento dell’S&P 500 è l’analisi congiunta del grafico dell’indice con quello del VIX. Quest’ultimo è sceso recentemente su livelli di minimo relativo a cinque mesi, fase che ha preceduto l’intenso sell-off estivo. Livelli del VIX così bassi rappresentano una volatilità particolarmente debole, segnale di un mercato stabile e ottimista, coerentemente con le recenti implicazioni di cronaca politica.
Tuttavia, si tratta di un segnale che deve invitare a considerare una compiacenza eccessiva da parte degli investitori, in quanto, storicamente, quando il VIX si avvicina al supporto vicino ad area 12, aumenta il rischio di volatilità improvvisa, con possibili implicazioni negative per l’indice azionario. A tal riguardo si segnalano anche le coperture in opzioni in aumento da parte degli investitori, suggerendo un potenziale rallentamento nella crescita già a partire dal prossimo gennaio.
L’S&P 500 rimane in una posizione di forza, ma alcuni segnali di potenziale esaurimento del rally richiedono un’attenzione particolare. La vicinanza a resistenze chiave e la compiacenza misurata dal VIX suggeriscono cautela, pur mantenendo una prospettiva positiva nel breve termine. Sarà cruciale monitorare i livelli tecnici e le dinamiche del mercato per navigare in questo contesto complesso ma ricco di opportunità.