Notizie Notizie Mondo S&P 500 da record: massimi storici per 15 azioni quotate. Apple e JP Morgan tra chi trionfa

S&P 500 da record: massimi storici per 15 azioni quotate. Apple e JP Morgan tra chi trionfa

29 Ottobre 2019 09:59

Wall Street mette il turbo, con lo S&P 500 reduce da un nuovo record storico, sia su base intraday che in chiusura di mercato: valori massimi intraday sono stati testati anche da ben 15 azioni quotate sul listino.

L’indice è salito durante la sessione fino a quota 3.044,08 punti, prima di chiudere al nuovo valore di chiusura più alto di sempre, a 3.039,42, in crescita dello 0,6%. Le ultime volte che lo S&P aveva testato un record, sia a livello intraday che al termine della giornata di contrattazioni, era stato lo scorso 26 luglio.

I 15 titoli che hanno testato un nuovo massimo nella sessione della vigilia sono stati, come indica la tabella: Alphabet (azioni di classe A e Classe C); Allegion; Apple; CDW; Charter Communications (azione di Classe A); Dover; First Republic Bank; JP Morgan Chase; KLA; Lam Research; Microsoft; Shervin-Williams; United Technologies; Xylem.

In particolare, Apple è balzata al record intraday di $249,25 prima di chiudere a $246,58.

Il grafico (il secondo) mostra il trend del titolo nel corso dell’ultimo anno.

Da segnalare che Apple aveva terminato il 2018 a $157,74.

L’azione è salita del 56% dall’inizio del 2019 fino alla chiusura di ieri.

Su base annua, il rialzo è pari a + 15%.

Indubbiamente, il sentiment positivo è stato alimentato dalle speculazioni dei mercati su quello che farà la Federal Reserve nella giornata di domani, mercoledì 30 ottobre.

Il suo braccio di politica monetaria, Fomc, potrebbe infatti procedere a un altro taglio dei tassi sui fed funds, dopo i due precedenti, entrambi di un quarto di punto percentuale, annunciati gli scorsi 31 luglio e 18 settembre.

I tagli hanno portato il costo del denaro Usa al range compreso tra l’1,75% e il 2%.

Altro fattore che sta contribuendo ai buy sull’azionario Usa è il contesto dei tassi negativi, che sta portando molti investitori ad abbandonare gli asset del Giappone e dell’Europa per posizionarsi su quelli americani che, sicuramente, rendono di più. (anche se poi c’è chi ritiene che sia arrivato il momento di essere ‘neutrali’ su Wall Street e puntare sull’azionario europeo.

Detto questo, è soprattutto la stagione degli utili societari a sostenere il trend dell’azionario Usa. Diversi bilanci si sono confermati infatti migliori delle attese, dando un assist alle borse Usa: FactSet riporta che, delle 206 società quotate sullo S&P 500 che hanno diffuso i bilanci fino alla sessione di ieri, il 78% ha battuto le previsioni degli analisti.

Così Sean Darby, strategist dell‘azionario globale presso Jefferies:

“I mercati azionari Usa sono stati sorpresi dalla forza dei risultati di bilancio del terzo trimestre. Con la stagione degli utili che sta producendo una scia positiva di risultati (di bilancio) e in un contesto di tassi di interesse Usa negativi su base reale, crediamo che ci sia un ulteriore margine di rialzo per l’azionario globale”.

A migliorare il sentiment sono stati anche i recenti sviluppi nelle trattative tra Stati Uniti e Cina, volti a scongiurare l’escalation della guerra commerciale o, ancora meglio, a porre fine a essa. Sia i funzionari cinesi che quelli americani hanno riferito di essere “vicini a finalizzare” alcune parti dell’accordo commerciale.

Apple e JPM tra titoli che sostengono record Wall Street

Tra i titoli che continuano a dare una spinta rialzista all’indice si mettono in evidenza soprattutto Apple, UnitedHealth e J.P. Morgan Chase: il titolo Apple ha guadagnato più dell’11% a ottobre, grazie all’ottimismo per le vendite di iPhone; UnitedHealth è avanzata del 13,7%, mentre JP Morgan è balzata del 7,5%.

Il presidente americano Donald Trump ha espresso ieri tutta la sua soddisfazione per il trend della borsa Usa, ovviamente via tweet.

Non sono stati mesi facili per l’azionario americano, ma il recupero è innegabile: lo S&P 500 ha sofferto un forte sell off ad agosto, a causa dei rinnovati timori sull’arrivo di una recessione negli Stati Uniti, chiudendo il mese in calo dell’1,8%.

Il listino ha arrancato a settembre, per poi mettere a segno una forte ripresa a ottobre, e ora viaggia in rialzo di oltre +6% rispetto al minimo di agosto. Intervistato dalla Cnbc Craig Johnson, responsabile analista di mercato tecnico presso Piper Jaffray, ha fatto notare che è stato soprattutto il rialzo della scorsa settimana dell’indice, pari a +1,2%, a porre le basi per i forti buy.

“Il contesto tecnico è migliorato la scorsa settimana, quando lo SPX finalmente si è allontanato dal livello magnetico dei 3000 punti”. Per l’esperto, la chiusura anche al di sopra dei 3.026 punti avallerà nuove spinte rialziste.