Sotto l’albero l’accordo su Mirafiori. La Fiom non ci sta. Nel 2011 sarà sempre più Chrysler-Fiat?
Sulla strada del Natale Fiat ha trovato l’accordo per lo stabilimento di Mirafiori. Un’intesa che non è propriamente in linea con lo spirito della festività natalizia. La firma è arrivata dopo quasi sette ore di confronto all’Unione industriale di Torino, metà delle quali in ristretta (cioè con ogni sindacato rappresentato da due dirigenti): il Lingotto ha riannodato il filo interrotto il 3 dicembre, quando la trattativa si ruppe. Nel rush finale sono state messe a punto le modifiche, dopo le osservazioni fatte dai sindacati, per quanto riguarda le pause, l’assenteismo, i turni di lavoro.
Ma la Fiom, come aveva annunciato nei giorni scorsi, è stata di parola: non ha sottoscritto l’intesa. Ha usato parole di fuoco il segretario nazionale Maurizio Landini, bollandolo come un accordo vergognoso. Per la prima volta – ha detto – si cancella di fatto l’esistenza del contratto nazionale e si ledono i diritti dei lavoratori, impedendo ad un’organizzazione, tra l’altro la più rappresentativa del comparto e non solo della Fiat, di avere uomini e rappresentanze di avere uomini e rappresentanze.
Sergio Marchionne non ha badato alle polemiche: “inizia una nuova fase della vita. E adesso faremo partire gli investimenti previsti nel minor tempo possibile”. Per l’amministratore delegato della Fiat, l’accordo firmato dai sindacati e dall’azienda, “è il miglior regalo di Natale che potessimo fare alle nostre persone. Ora – ha aggiunto – bisogna lavorare per realizzare il contratto collettivo specifico per la joint venture che consentirà il passaggio dei lavoratori alla nuova società Fiat-Chrysler”.
Per Roberto Di Maulo, segretario generale della Fismic, l’accordo ha una portata storica perché dimostra la capacità di mantenere un’industria manifatturiera in grado di attrarre investimenti esteri. In risposta alla Fiom, Di Maulo ha detto: viene modernizzato il sistema di relazioni industriale, creando il presupposto del contratto specifico dell’auto, maggiormente vicino ai bisogni dei lavoratori.
Eppure dopo la svolta di Torino in molti ritengono che il capovolgimento di Fiat-Chrysler in Chrysler-Fiat sia ormai un fatto non più solo nominalistico. Anzi, per gli addetti ai lavori, questo potrebbe essere il tema dominante nel 2011. Altro che la data del 3 gennaio, quando Marchionne dovrà affrontare la prova dello spin off ossia lo scorporo dell’Auto e la nascita delle due Fiat (quella per le auto e la Fiat Industrial quella per camion e trattori).