Notizie Notizie Mondo Sondaggio Bce: le attese su tassi, euro, inflazione (rivista al rialzo) e Pil (al ribasso)

Sondaggio Bce: le attese su tassi, euro, inflazione (rivista al rialzo) e Pil (al ribasso)

22 Aprile 2025 14:59

Meno di una settimana fa è andata in scena la terza riunione del 2025 della Banca centrale europea (Bce), con un nuovo taglio dei tassi (il settimo dall’inizio dell’allentamento nel 2025).  L’istituto guidato da Christine Lagarde ha sottolineato come “il processo disinflazionistico è ben avviato. L’andamento dell’inflazione ha continuato a rispecchiare le attese dei nostri esperti”, ma ha anche avvertito che “le prospettive di espansione si sono deteriorate a causa delle crescenti tensioni commerciali”.

“Il Consiglio direttivo ha deciso un ulteriore taglio dei tassi di 25 punti base e ha lanciato un messaggio di politica monetaria prevalentemente accomodante”, commentano gli economisti di Goldman Sachs post riunione della Bce. In particolare, gli esperti aggiungono: “i funzionari della Bce hanno segnalato l’aumento delle preoccupazioni per la crescita a causa delle tensioni commerciali globali, hanno rilevato un calo marcato dell’inflazione nei servizi e hanno affermato che l’impatto delle tensioni commerciali sull’inflazione è tutt’altro che chiaro”.

In un contesto in cui permangono crescenti preoccupazioni per la crescita, gli investitori restano alla finestra e attendono spunti sulle prossime mosse della Bce e le nuove proiezioni macroeconomiche.

Intanto oggi si guarda oggi ai risultati del sondaggio per il secondo secondo trimestre 2025 a cui hanno partecipato gli analisti interpellati dalla stessa Eurotower: ovvero il Survey of Professional Forecasters (SPF).

Inflazione, Pil e tasso disoccupazione: ecco le attese

Ma cosa è il Survey of Professional Forecasters (SPF)? E’ un sondaggio pubblicato quattro volte l’anno dalla Bce grazie al quale l’istituto centrale di Francoforte può raccogliere una serie di informazioni, tra cui le previsioni degli analisti sui tassi, ma anche sull’inflazione, la crescita del Pil reale e l’occupazione dell’area euro, relative a un arco temporale che può riguardare l’anno corrente o un periodo di più lungo termine.

Veniamo ora ai numeri del nuovo sondaggio per il secondo trimestre 2025 che è stato condotto a inizio aprile, proprio nei giorni dell’annuncio del “Liberation day”  (tra il primo e il 4 aprile), raccogliendo le opinioni di 54 tra analisti ed economisti. In questa pubblicazione più delle altre è fondamentale la data del sondaggio: la prima settimana di aprile ha rappresentato uno spartiacque per il mondo e i mercati che da quel momento in poi sono stati letteralmente messi sotto pressione dalla guerra commerciale.

Come sempre la Bce ha, tuttavia, precisato che i risultati del sondaggio non rappresentano le opinioni degli esponenti del consiglio direttivo della Bce. Bisognerà, infatti, aspettare le prossime proiezioni macroeconomiche ufficiali della Bce per l’area dell’euro previste per il mese di giugno (5 giugno 2025), pubblicate in occasione del nuovo meeting ufficiale della Bce.

Inflazione core ed hedaline, ma anche Pil e disoccupazione: come cambiano le attese

Le aspettative degli intervistati per l’inflazione headline, misurata dall’Indice armonizzato dei prezzi al consumo, indicano un dato pari al 2,2% per il 2025 e al 2% per il 2026 e il 2027. “Le aspettative sono state riviste al rialzo di 0,1 punti percentuali per il 2025 e il 2026 rispetto alla precedente indagine (condotta nel primo trimestre del 2025), ma sono rimaste invariate per il 2027”, si legge nel documento pubblicato oggi dalla Bce.

Le attese per l’inflazione core, dato che esclude le componenti più volatili come energia e alimentari, sono state leggermente riviste al rialzo su tutti gli orizzonti temporali presi in considerazione: di conseguenza l’inflazione core è attesa al 2,3% nel 2025, al 2,1% sia per il 2026 sia per il 2027 (le stime precedenti indicavano un rialzo del 2,2% nel 2025 e del 2% sia nel 2026 sia nel 2027). Nel lungo termine le aspettative sono di un’inflazione core al 2% rispetto all’1,9% indicato nel sondaggio del primo trimestre 2025.

Sul fronte del Pil della zona euro, le previsioni indicano una crescita del Pil reale dello 0,9% nel 2025, dell’1,2% nel 2026 e dell’1,4% nel 2027. Rispetto all’indagine precedente, le aspettative sono state riviste al ribasso di 0,1 punti percentuali per il 2025-26, ma al rialzo di 0,1 punti percentuali per il 2027. Le aspettative di crescita a lungo termine sono rimaste invariate all’1,3%.

Quanto al tasso di disoccupazione, la traiettoria prevista è stata leggermente rivista al ribasso. Nel dettaglio, secondo le nuove previsioni il tasso, si attesterà in media al 6,3% dal 2025 al 2027, per poi scendere al 6,2% nel lungo termine.

Tassi ed euro, le altre variabili

I previsori si attendono che il tasso sui depositi della Bce scenda al 2,25% nel secondo trimestre del 2025 e che diminuisca ulteriormente, a circa il 2%, entro il terzo trimestre del 2025 e nel 2026, prima di aumentare al 2,25%, in media, entro il 2029.

Sul forex, è atteso un leggero apprezzamento dell’euro rispetto al dollaro Usa, da 1,07 nel secondo trimestre del 2025 a 1,09 nel 2026 e 1,12 entro il 2029, e un calo dei prezzi del petrolio da circa 73 dollari al barile nel secondo trimestre del 2025 a circa 70 dollari dal 2026 fino al 2029.