Notizie Notizie Mondo Tesla verso la trimestrale della svolta? Wedbush: Musk di fronte a “situazione da codice rosso” se resta al DOGE

Tesla verso la trimestrale della svolta? Wedbush: Musk di fronte a “situazione da codice rosso” se resta al DOGE

22 Aprile 2025 11:12

Mentre i mercati sono alle prese con l’attacco del presidente Usa, Donald Trump, nei confronti di quello della Federal Reserve (Fed), Jerome Powell, bollato come  “Mr. Too Late”, si attendono anche nuove importanti indicazioni sul fronte delle trimestrali Usa. In settimana sono attesi i conti di due delle Magnifiche Sette: stasera a mercati chiusi arriveranno i numeri del primo trimestre di Tesla, giovedì quelli di Alphabet.

Ma vediamo nel dettaglio cosa si attendono gli analisti per la big californiana delle auto elettriche. Gli investitori restano a caccia di rassicurazioni sulle vendite, ma anche speranzosi di ricevere maggiori dettagli sui progetti futuri dell’azienda, tra cui un veicolo elettrico più economico e l’avvio dei suoi servizi di robotaxi in alcune aree degli Stati Uniti.

Preview Tesla: le attese su ricavi e utili

C’è un elemento sul quale gli investitori sia i rialzisti sia i ribassisti di Tesla potrebbero concordare: le prospettive a breve termine del produttore di veicoli elettrici sono poco chiare e i risultati finanziari di oggi potrebbe offrire qualche indicazione significativa per le prospettive del titolo.

Secondo gli analisti interpellati da Bloomberg, Tesla dovrebbe riportare nel primo trimestre 2025 ricavi per 21,43 miliardi di dollari. David Pascucci, analista dei mercati per XTB, si sofferma sulla tendenza annuale del fatturato e scrive:

Osservando le revenue annuali, Tesla ha ‘smesso’ di crescere nel 2024 con un revenue annuale a 97,69 miliardi di dollari, il 2023 era a 96,77 miliardi segnando quindi una crescita ridicola anno su anno che é molto distante da quanto visto negli anni precedenti quando nel 2021 è passata dai 31,54 miliardi a 53,82 miliardi, arrivando poi nel 2022 a 81,46 miliardi fino ai 96,77 del 2023. Al momento l’azienda, stando ai numeri su base annuale non sta crescendo e il mercato dovrà quindi fare i conti con le quotazioni che presentano un rapporto Prezzo/Utili alto a 118,42. Le prospettive per il titolo non sono delle migliori, la trimestrale di oggi potrebbero essere decisive per l’andamento di lungo periodo“.

Tornando alle stime raccolte da Bloomberg, nei primi tre mesi dell’anno Tesla dovrebbe registrare un utile per azione (Eps) rettificato, ossia al netto delle poste non ricorrenti, di 0,438 dollari e utili netti adjusted di 1,57 miliardi circa. Nel periodo in esame l’Ebitda dovrebbe, invece, attestarsi a 3,19 miliardi.

“Ci aspettiamo ulteriori aggiornamenti sull’impatto delle tariffe, relativamente inferiori a quelle dei concorrenti, e sul lancio di un nuovo modello meno costoso, che potrebbe rappresentare un fattore chiave per la crescita”, segnalano da Bloomberg.

Wedbush avverte: Musk di fronte a “situazione da codice rosso” se rimane al DOGE

Gli utili di Tesla sono imminenti e Elon Musk si trova ad affrontare una “situazione da codice rosso” se rimane al DOGE. È quanto si legge in un report a cura dell’analista Daniel Ives di Wedbush.

“La visione di rilancio deve iniziare già oggi, con la conference call sui risultati finanziari”, spiega l’esperto sottolineando che si è arrivati a un bivio importante per la storia di Tesla. Le ragioni? Daniel Ives spiega: “Da quando Musk è entrato a far parte dell’amministrazione Trump, Tesla è diventata un simbolo politico globale dell’amministrazione Trump/DOGE; le azioni di Tesla sono crollate da quando Trump è tornato alla Casa Bianca; i danni al brand Musk/Tesla hanno portato a un pessimo numero di consegne nel primo trimestre, con vendite decisamente inferiori all’orizzonte per l’intero 2025; e infine sono stati introdotti dazi del 25% sulle auto, ritardando così i futuri modelli Tesla a basso costo, nonostante Musk si sia apertamente opposto ai dazi per ovvi motivi”.

“Quindi perché rimanere rialzisti? È un’ottima domanda – si legge nel report di Wedbush nel quale viene confermata la raccomandazione outperform su Tesla -. Crediamo che Tesla, insieme a Nvidia, saranno due delle aziende tecnologiche più dirompenti al mondo nei prossimi anni. Ma Musk deve lasciare il governo, fare un passo indietro dal DOGE e tornare a essere il ceo di Tesla a tempo pieno. Tesla è Musk e Musk è Tesla”.

Magnifiche sette sotto osservazione, tra cali e test trimestrali

Intanto ieri è stata una giornata di ribassi per il comparto tech a Wall Street, con Nvidia che è scesa sotto la soglia dei 100 dollari. Giù anche le Magnifiche sette, con Tesla che ha perso quasi il 6%. Giù anche Amazon e Meta che perdono oltre il 3% mentre i ribassi di Google, Apple e Microsoft si attestano attorno al 2%. “Ribassi molto forti che sono indicativi di come il settore tecnologico americano stia sgonfiando le sue quotazioni che risultavano essenzialmente esagerate oramai da mesi e questi ribassi di certo non stupiscono coloro che hanno osservato attentamente le market cap globali, soprattutto se paragonate alle market cap degli altri colossi mondiali quotati sulle altre borse, come quelle europee o giapponesi – sottolinea David Pascucci, analista dei mercati per XTB -. Una vera e propria fuga di capitali dalle big tech verso titoli più “sottovalutati”? Per il momento dobbiamo osservare le dinamiche tecniche dei mercati che risultano particolarmente negative su tutte le borse globali, dagli Usa all’Europa fino al Giappone; pertanto, i movimenti che vediamo sono congiunturali, viene venduto rischio a fronte di capitalizzazioni estreme che non pagano un premio al rischio soddisfacente nel lungo periodo”.

Earning season: la narrazione sull’AI regge anche dopo il sell-off di Nvidia e dei semiconduttori? La view di e-Toro

Gabriel Debach, market analyst di eToro, guarda alla stagione degli utili. “Negli Stati Uniti, il cuore della stagione delle trimestrali batte forte già da martedì, con l’attesa per Tesla. La tecnologia sarà di nuovo al centro della scena giovedì con i numeri di Alphabet, affiancata da big cap difensive come Procter & Gamble, PepsiCo, Merck e Intel. A questi si aggiungono Boeing, GE, IBM, Texas Instruments, Verizon, T-Mobile, AT&T, Comcast, Gilead, AbbVie, Thermo Fisher, ServiceNow, CME Group e AutoNation – indica l’esperto -.  Ovvero oltre 100 società dell’S&P 500 pronte a pubblicare i risultati in questa settimana. L’attenzione non sarà solo sui numeri, ma sulla capacità delle aziende di offrire visibilità in un contesto di crescente incertezza geopolitica e restrizione commerciale”.