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Socotherm, una Star nel Deep Water

2 Marzo 2007 09:49

Da metà 2006 l’andamento del titolo a Piazza Affari non è stato brillante, ma le prospettive future di Socotherm, società vicentina attiva nei rivestimenti speciali per tubazioni difficilmente potrebbero essere migliori. Ne è convinto il presidente e amministratore delegato Zenone Soave che a Milano, nel corso dell’appuntamento Star 2007 di Borsa Italiana, ha sottolineato il momento magico vissuto dal settore in cui la società opera. “A parte le energie rinnovabili – ha commentato Soave – che potranno incidere per il 4-5% nei prossimi 4 o 5 anni, quindi per volumi comunque limitati, bisogna pensare che gli americani consumano attualmente 26 barili di petrolio a testa in un anno, gli europei 16 e i cinesi appena 2. E mentre americani ed europei sono circa 600 milioni in totale, tra cinesi e indiani si arriva a tre miliardi di persone. Anche se nelle prime due aree geografiche si sta lavorando per consumare meno, basta che arrivi un po’ di crescita in India e Cina, come già sta avvenendo, per avere richieste enormi di energia e petrolio”.


Un mercato con ampi spazi di crescita, ma soprattutto trainato dalla domanda e dove Socotherm recita un ruolo di primaria importanza. “Oggi siamo il numero due al mondo nel rivestimento di tubi e siamo presenti in tutti e cinque i continenti” ha proseguito Soave che indica la strada futura, quella principale da cui la società si aspetta le maggiori soddisfazioni, nella tecnologia del Deep water. “In questo settore siamo i numeri uno mondiali. E si tratta del settore tecnologicamente più avanzato nella ricerca petrolifera oltrechè quello che produce i margini maggiori. Un trattamento per un tubo destinato al Deep water può valere anche due-tre volte il valore del tubo stesso e in questo campo le società di ricerca petrolifera stanno investendo miliardi su miliardi”.
Tra il 2005 e il 2010 gli investimenti previsti nella realizzazione di pozzi estrattivi ad elevate profondità marine ammontano a circa 15 miliardi di dollari, un decimo dei quali sarà destinato, secondo le previsioni del presidente di Socotherm, al rivestimento dei tubi “dove noi abbiamo una quota di mercato compresa tra il 60-70%. Miriamo quindi a incrementare la percentuale di fatturato derivante dal Deep water al 30-35% nei prossimi anni dal 20-25% attuale”.


Uno dei progetti più grandiosi, che prenderà il via a breve sempre in questo settore, è la costruzione del Nord-Stream il gasdotto che dalla Russia porterà il gas in Europa. Due tubi da 1.200 chilometri l’uno che dovranno essere interamente rivestiti sia all’interno che all’esterno e appesantiti. La gara per l’assegnazione dei lavori, che richiederà la partecipazione e il contributo di un gran numero di imprese, è prevista in maggio mentre le decisioni dovranno essere prese in estate. “I giapponesi probabilmente forniranno il 30-40% dei tubi, gli europei un altro 30-40% e i russi il 20-30%” è la previsione di Soave. A questo si affianca l’ingresso nel Golfo del Messico, area dominata dal principale concorrente di Socotherm e lo sviluppo di progetti in joint venture sia in Angola chein Arabia Saudita.


Socotherm non è però solo Deep water. Alle attività tradizionali di rivestimento tubi, con contenuto tecnologico più o meno avanzato, affianca la progettazione e ingegnerizzazione di stabilimenti per la produzione di tubi, il riciclo di pavimentazioni e asfalti in loco “un’attività ancora poco diffusa ma che è destinata ad avere successo per il risparmio energetico che permette”, e la distribuzione di gas e acqua calda dove, commenta Soave, “entriamo solo in progetti speciali dove ci viene offerta la possibilità di partecipare a opere innovative con margini di ritorno interessanti”.


Sul fronte delle prospettive e dei risultati le previsioni di Socotherm per il 2007 vedono il fatturato incrementarsi a 400 milioni di dollari (ipotizzando un cambio euro/dollaro a 1,27) con un margine operativo lordo tra il 19,5 e il 20%. “Penso siano obiettivi raggiungibili abbastanza facilmente” ha chiosato Armando Musi, cfo del gruppo vicentino, “considerato sia il portafoglio ordini attuale (321 milioni di euro a dicembre) e le previsioni di investimento delle imprese petrolifere”. Insieme al fatturato crescerà anche l’investimento in ricerca e sviluppo, “fondamentale per permetterci di accrescere le nostre quote di mercato. Per l’anno che viene sarà leggermente inferiore al 3% del fatturato ma abbiamo sempre cercato di mantenerci intonro a quella cifra. In valore assoluto però gli investimenti in ricerca e sviluppo cresceranno”.