SocGen: mercato perplesso di fronte all’aumento di capitale
Effetto aumento di capitale su Société Générale. La banca francese vittima di una maxi-frode da 4,9 miliardi di euro ha avviato le contrattazioni della settimana in territorio negativo sull’annuncio dell’aumento di capitale da 5,5 miliardi di euro al prezzo di 47,50 euro per azione. Una valorizzazione che fa a pugni con le attese degli analisti e che ha condannato l’azione a una seduta al calor bianco. Nel momento in cui si scrive il titolo cede il 3,8% a 74,77 euro dopo esser arrivata a toccare un minimo intraday a 72,83 euro.
Il sipario sull’aumento di capitale nell’aria da tempo si alzerà il prossimo 21 febbraio per concludersi il 29 febbraio. Il malumore nasce dalla delusione sul prezzo deciso inferiore rispetto a quanto si aspettavano gli esperti di mercato. La maggior parte degli analisti riteneva plausibile scommettere su uno sconto del 30% rispetto all’ultima chiusura di Borsa a 77,72 euro contro l’effettivo 39 per cento. E così il via agli ordini di vendita è stato dato.
“Siamo rimasti sorpresi dal prezzo basso dell’aumento di capitale, in base al quale gli azionisti potranno acquisire una nuova azione per ogni quattro già detenute”, commenta a caldo Pierre Flabbee di Kepler che ha declassato il rating di SocGen portandolo a reduce. L’esperto della casa d’affari ha calcolato che “Su questi valori l’effetto diluitivo sarà del 17% sull’utile per azione e così anche la valutazione del titolo si riduce”. Il nuovo prezzo obiettivo coniato per SocGen scende a 84 euro dai precedenti 88 euro, mentre la valutazione a libri diventerà pari a 53,5 euro dopo la ricapitalizzazione.
Secondo il broker “Questa scelta riflette il mediocre feedback degli investitori nel test di mercato e la cautela che le banche hanno dimostrato nel portare avanti e successivamente nel garantire questo tipo di operazione”. Ad ogni modo “In linea di principio, tutto questo dovrebbe deprimere l’azione in Borsa, ma anche aprire una potenziale finestra agli interessati, in particolar modo a Bnp Paribas”, azzarda Flabbee.
E in effetti da qualche settimana ha preso quota l’ipotesi Bnp-Paribas, che se decidesse di convolare a nozze con SocGen diventerebbe così la seconda banca dell’Eurozona. Secondo alcuni money manager contattati da Finanza.com proprio il settore banking potrebbe tornare in auge nel momento in cui le turbolenze sui mercati azionari rientreranno. E in pole position nel risiko bancario andrebbero a collocarsi proprio gli istituti che maggiormente hanno sofferto della debolezza dei listini, azzarda qualche gestore che dà parecchie chance all’accasamento SocGen. Altra indiziata in questo affaire sarebbe il Crédit Agricole. La banca verde, come la chiamano i francesi, secondo il tam tam di Borsa sarebbe però soltanto alla finestra, non all’attacco.
Contestualmente all’annuncio dell’aumento di capitale, SocGen ha annunciato di prevedere per l’esercizio 2007 un utile netto di 947 milioni di euro. Si tratta di un dato superiore alla stima fornita solo lo scorso 24 gennaio, quando la banca aveva reso noto di aspettarsi un utile compreso tra i 600 e gli 800 milioni.