Si tinge di rosso il debutto di Green Power, debito Enel a 39 miliardi nel 2014
Debutto amaro per Enel Green Power. Nel primo giorno di contrattazioni a Piazza Affari, il titolo della controllata “verde” di Enel segna un tonfo del 3,52% a 1,542 euro. “Il mercato non ha molto apprezzato la freddezza mostrata dagli investitori istituzionali nonostante l’ultimo taglio della forchetta di prezzo a 1,6 euro”, ha commentato a caldo un analista di una primaria banca italiana, secondo cui “è però ancora troppo presto per fare valutazioni precise”. Il management del colosso elettrico aveva stabilito inizialmente un range di prezzo di 1,9-2,4 euro, per poi ritoccarlo al ribasso a 1,8-2,1 euro. L’intenzione era di piazzare 1,45 miliardi di titoli e portare nelle casse 3 miliardi di euro per alleggerire il debito della capogruppo. Le azioni avrebbero dovuto essere coperte per l’85% dagli investitori istituzionali, mentre il 15% sarebbe spettato al retail italiano e spagnolo.
Ma le cose sono andate diversamente. Oltre il 77% dell’offerta pubblica è andata ai piccoli risparmiatori e il restante 23% agli istituzionali. Il prezzo è stato poi rivisto ulteriormente al ribasso a 1,6 euro per azione. “In un contesto in cui i mercati sono sostenuti dagli acquisti seguenti alla decisione della Fed in merito al QE2, Egp paga lo scarso appeal riscontrato fin dal road show tra gli istituzionali”, fa notare un altro analista contattato da Finanza.com. “Se infatti i retail sono incentivati a mantenere in portafoglio il titolo per i prossimi 12 mesi, la liquidità sul titolo viene meno per via delle valutazioni dei multipli considerate eccessive. In aggiunta il titolo paga la momentanea esclusione dal Ftse Mib, che ne avrebbe garantito la copertura da parte di tutti i fondi passivi”, aggiunge l’esperto.
“L’unica certezza”, prosegue l’analista, ” è che una partenza negativa della prima Ipo di un certo rilievo dopo tanto tempo potrebbe ingolfare questo genere di operazioni anche per i prossimi mesi, raffreddando in tal senso le voglie borsistiche di altri gruppi”. Fulvio Conti, amministratore delegato di Enel, ha subito cercato di rassicurare gli investitori: “pensiamo che questo titolo piazzato a 1,6 euro abbia grandi margini e la forza di poter crescere in modo rilevante”. A margine della presentazione in Borsa del debutto di Green Power, Conti si è poi soffermato sugli obiettivi della capogruppo, escludendo ulteriori cessioni rispetto a quanto stabilito.
La quotazione della controllata porterà nelle casse di Enel circa 2,6 miliardi di euro, 400 milioni in meno di quanto indicato in precedenza. Ma il target di 45 miliardi di debito entro la fine del 2010 sarà comunque rispettato, molto probabilmente grazie ai 600 milioni di euro che arriveranno dalla cessione della centrale bulgara a carbone di Maritza. “Stiamo trattando, il 31 dicembre è una data importante ma non è necessariamente un vincolo”, ha sottolineato Conti. Il top manager ha inoltre confermato quanto detto poche settimane fa: “il debito di Enel diminuirà a 39 miliardi nel 2014 dai 45 miliardi di quest’anno”. Good news quindi per il colosso elettrico, che a Piazza Affari guadagna lo 0,67% a 4,102 euro.