Finmeccanica stona in Borsa: i conti senza sorprese fanno cambiare idea agli analisti
I conti sono tornati, ma non sono abbastanza per Finmeccanica. Il titolo del gruppo aerospaziale guidato da Pier Francesco Guarguagliani, nonostante il sentiment positivo dei mercati sulla scia del piano di acquisto di titoli di stato annunciato dalla Federal Reserve, che ha varato nuove misure espansive in campo monetario, va giù a Piazza Affari: unica azione a scambiare in territorio negativo segna in questo momento una flessione dell’1,02% a 9,73 euro.
Ieri la società ha alzato il velo sui dati di bilancio. Numeri in linea alle attese del mercato, ma che hanno offerto poche sorprese. “Dopo la buona performance recente e risultati sostanzialmente in linea con le attese abbassiamo la raccomandazione a neutral da buy lasciando il target price invariato a 10,5 euro e alzando leggermente le stime”, segnalano gli analisti di Intermonte nel report uscito questa mattina.
Nei primi nove mesi dell’anno Finmeccanica ha registrato un utile netto di 321 milioni, l’11,8% in meno dai 364 milioni dei primi nove mesi di un anno fa a fronte di ricavi per 12,924 miliardi, in crescita del 2,2% dai 12,640 del 2009 e di ordini che hanno totalizzato 13,5 miliardi. Il target 2010 è stato confermato a 22 miliardi e per ora la società è certa di firmarne per altri 7. Mancano dunque ancora 1,5 miliardi di ordini per raggiungere l’obiettivo di fine anno. Un target alla portata di Finmeccanica secondo la maggior parte degli esperti di mercato.
Come osservano a Equita “i conti sono stati in linea a livello operativo. Come previsto per l’esercizio 2010 la guidance è stata confermate, la cui visibilità è elevata, essendo il quarto quarter già coperto al 95% dagli ordini in portafoglio”. Il broker, che ha confermato il giudizio buy con target a 11,5 euro, ha alzato le stime di utile netto 2010 del 4% a 624 milioni. “I risultati del terzo trimestre non rappresentano solitamente un catalyst per il titolo, dal momento che il grosso dei profitti e degli ordini è generato nell’ultimo quarter dell’anno”, nota invece Gabriele Parini di Unicredit nella nota uscita oggi, in cui ha conferrmato il buy su Finmeccanica con target a 11,20 euro.
“Detto questo, penso tuttavia che il livello degli ordini realizzato nel terzo trimestre non sia da sottovalutare così come il livello dell’indebitamento – prosegue l’esperto – . La quantità degli ordini e la generazione di cassa sono probabilmente i due principali motivi di preoccupazione per gli investitori che seguono il titolo Finmeccanica”.
Passano in secondo piano le preoccupazioni soffiate da Oltremanica. Finmeccanica ha già scontato nei suoi target i tagli nella difesa da parte del Regno Unito e non ne sarà quindi particolarmente colpita. Lo è tornato a ribadire il direttore finanziario e condirettore generale Alessandro Pansa, nel corso di una conference call stamattina con gli analisti sui risultati dei primi nove mesi. Pansa ha specificato di attendersi, dopo colloqui con esponenti del governo italiano, che il bilancio della difesa in Italia resti stabile. Stessa musica per gli affari Oltreoceano dove in base alle notizie che giungono dalla controllata Drs Finmeccanica non si aspetta tagli.
“Da quanto avevamo alzato il rating a buy lo scorso 3 settembre il titolo ha guadagnato circa il 25%, sovraperformando il mercato di circa il 17%, negli ultimi tre mesi”, riprendono gli esperti di Intermonte. “Questo perché è diventato chiaro che i tagli dei budget stanziati per la difesa britannica e inglese sono stati più bassi di quando ci aspettassimo e dello stesso consensus. Dopo questo rally – conclude il broker – adesso lo spazio rialzista sull’azione è, salvo sorprese positive nel breve termine”.