Si profila un settembre chiave per futuro eurozona, cautela su prospettive euro
Con ancora davanti tutta la settimana finale di agosto, si scruta già a quanto accadrà a settembre, mese che si preannuncia cruciale su entrambe le sponde dell’Atlantico, ma in particolare per gli sviluppi che potrà prendere la crisi del debito europea. Il report mensile sul Forex curato da Barclays evidenzia come siano molte le scadenza nelle prossime settimane e indubbiamente andranno a influire sull’andamento dell’euro. La divisa europea si è risollevata ad agosto dai minimi a due anni sul dollaro grazie soprattutto a quanto prospettato dalla Bce nella riunione del 2 agosto, che ha aperto la strada a un nuovo piano di acquisto di bond da parte dell’Eurotower volto a calmierare i rendimenti dei titoli di stato periferici. ora il mercato vuole sapere di più su come agirà la Bce e sullo sfondo rimane sempre la questione greca.
Via libera ad aiuti Spagna possibile a metà mese, poi rapporto troika su Atene
Guardando la fitta agenda di inizio settembre Barclays ritiene probabile che l’accordo per l’attivazione dell’Efsf/Esm per l’acquisto di bond spagnoli arrivi nella riunione dell’Eurogruppo del 14 settembre. Un focus significativo sarà poi sulla riunione della BCE del 6 settembre “con il mercato che ritiene i tempi maturi per l’azione della BCE e attende soprattutto dettagli precisi su come si muoverà”. Non va poi dimenticato l’appuntamento con rapporto finale della troika sulla Grecia tra fine settembre e inizio ottobre, che probabilmente evidenzierà la necessità di un certo allentamento dei requisiti del programma anche alla luce della recessione più grave del previsto.
Guardando la fitta agenda di inizio settembre Barclays ritiene probabile che l’accordo per l’attivazione dell’Efsf/Esm per l’acquisto di bond spagnoli arrivi nella riunione dell’Eurogruppo del 14 settembre. Un focus significativo sarà poi sulla riunione della BCE del 6 settembre “con il mercato che ritiene i tempi maturi per l’azione della BCE e attende soprattutto dettagli precisi su come si muoverà”. Non va poi dimenticato l’appuntamento con rapporto finale della troika sulla Grecia tra fine settembre e inizio ottobre, che probabilmente evidenzierà la necessità di un certo allentamento dei requisiti del programma anche alla luce della recessione più grave del previsto.
Bce e possibili reazioni della divisa comune europea
Quali effetti sull’euro? “Riteniamo probabile un rally in risposta a qualsiasi annuncio – si legge nel report della banca britannica – ma pensiamo che questa reazione sarà limitata per dimensioni e durata”. Barclays ha rivisto al rialzo le previsioni a breve (1 mese) per l’euro portandole a 1,25 dollari, mentre permane la view negativa nel medio-lungo termine con cross eur/$ visto scendere a 1,21 dollari tra 3 mesi, 1,17 $ tra 6 mesi e 1,15 $ tra un anno. Guardando oltreoceano, le previsioni di Barclays sono di una nuova fase di rafforzamento del dollaro, con il Dollar Index visto a 82 tra un mese, 84,3 tra 3 mesi e 88,06 tra un anno. Anche il cross $/Y è attesto in progressiva salita dai 78,5 attuali a 82 tra un mese, 85 tra 3 mesi e 90 tra un anno. Barclays ritiene che la Fed, che si riunirà il 13 settembre, si asterrà dall’intraprendere un altro allentamento quantitativo.
Riflettori già proiettati su settembre anche da parte degli analisti di Societe Generale che oltre alle riunioni di Bce e Fed e alla pronuncia della corte Costituzionale tedesca sul fondo Esf (12 settembre), pone l’accento sulle payrolls di agosto in uscita il 7 settembre e che potrebbero indirizzare l’operato della Fed. In merito all’euro, l’atteggiamento “dovish”, ossia molto accomodante, tenuto dalla Bce negli ultimi 10 mesi “ha trasformato l’euro in un valuta a basso carry con relativamente alta sensibilità al rischio, che segna un insolito e nuovo paradigma per la divisa europea”, si legge nella nota settimanale sul Forex di Societe Generale che vede nel meeting di settembre della Bce una nuova occasione per vendere l’euro.
Quali effetti sull’euro? “Riteniamo probabile un rally in risposta a qualsiasi annuncio – si legge nel report della banca britannica – ma pensiamo che questa reazione sarà limitata per dimensioni e durata”. Barclays ha rivisto al rialzo le previsioni a breve (1 mese) per l’euro portandole a 1,25 dollari, mentre permane la view negativa nel medio-lungo termine con cross eur/$ visto scendere a 1,21 dollari tra 3 mesi, 1,17 $ tra 6 mesi e 1,15 $ tra un anno. Guardando oltreoceano, le previsioni di Barclays sono di una nuova fase di rafforzamento del dollaro, con il Dollar Index visto a 82 tra un mese, 84,3 tra 3 mesi e 88,06 tra un anno. Anche il cross $/Y è attesto in progressiva salita dai 78,5 attuali a 82 tra un mese, 85 tra 3 mesi e 90 tra un anno. Barclays ritiene che la Fed, che si riunirà il 13 settembre, si asterrà dall’intraprendere un altro allentamento quantitativo.
Riflettori già proiettati su settembre anche da parte degli analisti di Societe Generale che oltre alle riunioni di Bce e Fed e alla pronuncia della corte Costituzionale tedesca sul fondo Esf (12 settembre), pone l’accento sulle payrolls di agosto in uscita il 7 settembre e che potrebbero indirizzare l’operato della Fed. In merito all’euro, l’atteggiamento “dovish”, ossia molto accomodante, tenuto dalla Bce negli ultimi 10 mesi “ha trasformato l’euro in un valuta a basso carry con relativamente alta sensibilità al rischio, che segna un insolito e nuovo paradigma per la divisa europea”, si legge nella nota settimanale sul Forex di Societe Generale che vede nel meeting di settembre della Bce una nuova occasione per vendere l’euro.