Notizie Notizie Italia Si complica l’affaire Tiscali: più concreta l’ipotesi del ritiro di Vodafone

Si complica l’affaire Tiscali: più concreta l’ipotesi del ritiro di Vodafone

19 Giugno 2008 07:10

Si complica la partita che si sta dispuntando attorno a Tiscali. Col passare delle ore acquista sempre più corpo l’ipotesi di un ritiro di Vodafone dalla gara per aggiudicarsi l’Isp sardo. Domenica scorsa l’offerta del gruppo inglese latitava ancora: nessuna missiva contenente nero su bianco le intenzioni del colosso britannico era stata formalizzata nonostante il via libera di massima che il ceo designato Vittorio Colao aveva in precedenza comunicato a Claudio Costamagna, advisor di Renato Soru.
 
Un ritardo “strano” che ha fatto scattare il campanello d’allarme. Indiscrezioni di stampa segnalavano ieri che la posizione della prima società britannica nella telefonia cellulare si sarebbe irrigidita al punto da mettere in forse la prosecuzione del negoziato. Il motivo del ripensamento? Troppi dubbi sull’utilità dell’acquisizione a causa di un prezzo richiesto ritenuto troppo esoso. Il Financial Times riprende oggi la notizia, ma come ufficiale: questa mattina il quotidiano della City scrive che Vodafone ha ripensato all’affaire Tiscali e non presenterà alcuna offerta citando una non identificata persona vicina al dossier.

 

L’uscita di scena di Vodafone indicato fin dall’inizio come l’unico potenziale acquirente interessato sia alle attività italiane sia inglesi del gruppo sardo non piace al mercato che spinge al ribasso i titoli Tiscali in Borsa. Secondo gli analisti di Centrosim “L’uscita di Vodafone dal novero dei potenziali acquirenti avrebbe ripercussioni negative sul prezzo di cessione, specie in termini di valorizzazione degli asset fiscali”.

 

Le fonti citate dal Ft affermano che Vodafone si sarebbe ritirata proprio “a causa di disaccordi sul valore di Tiscali”, ma aggiungono che il colosso inglese “potrebbe tornare se Tiscali non dovesse raggiungere un accordo con una delle quattro società rimaste in partita”. “L’operazione di cessione si potrà chiudere comunque, ma l’eventuale uscita di scena di Vodafone, l’unica che poteva acquisire l’intero gruppo e che poteva massimizzare il valore del tax asset, ridurrebbe le valutazioni di M&A che si possono spuntare”, ribadiscono anche gli analisti di Euromobiliare, che calcolano che il solo tax asset vale circa 80 centesimi per azione.

 

Proprio il prezzo è stato fin dall’inizio un punto cardine nel dossier Tiscali: l’ipotesi spezzatino per ottenere una valutazione maggiore era stata a lungo accarezzata dal patron Renato Soru inizialmente per poi accettare suo buon grado le avances di Vodafone. Nessun dettaglio è mai trapelato sul prezzo offerto dal colosso inglese, anche da qualche settimana è stato indicato intorno a 2,7-2,8 euro per azione. Un livello leggermente inferiore alle aspettative dell’azionista di maggioranza, comunque non lontano dai 3 euro indicati sin dall’inizio.