Notizie Notizie Italia Nuovo colpo di scena nell’affaire Tiscali: analisti credono a metà al dietrofront di Vodafone

Nuovo colpo di scena nell’affaire Tiscali: analisti credono a metà al dietrofront di Vodafone

18 Giugno 2008 07:09

Non si gioca affatto sul velluto la partita che si sta dispuntando per mettere la bandierina su Tiscali. Domenica scorsa l’offerta di Vodafone per l’Isp sardo latitava ancora: nessuna missiva contenente nero su bianco le intenzioni del colosso britannico era stata formalizzata nonostante il via libera di massima che il ceo designato Vittorio Colao aveva in precedenza comunicato a Claudio Costamagna, advisor di Renato Soru.

 

Secondo alcune indiscrezioni, raccolte da MF, la partita per conquistare la società italiana attiva nella banda larga sarebbe in salita perché d’improvviso la posizione della prima società britannica nella telefonia cellulare si sarebbe irrigidita al punto da mettere in forse la prosecuzione del negoziato. Il motivo del ripensamento? Sarebbero emersi dubbi sull’utilità dell’acquisizione dettato anche dal trend negativo delle Borse europee.

 

“Queste indiscrezioni di stampa, almeno nel breve, potrebbero condizionare negativamente il titolo”, commentano nella nota uscita oggi e consultata da questa testata gli esperti di Centrosim. “Le argomentazioni riportate dalla stampa per giustificare l’eventuale ritirata di Vodafone ci sembrano però piuttosto deboli”, prosegue il broker che lascia aperta la questione, chiedendosi se davvero “La debolezza delle Borse può aver fatto cambiare idea sulla strategicità di un’operazione così piccola rispetto alle dimensioni del gruppo britannico?”

 

“Pensiamo che l’operazione di cessione si possa chiudere comunque, ma l’eventuale uscita di scena di Vodafone, l’unica che poteva acquisire l’intero gruppo e che poteva massimizzare il valore del tax asset, ridurrebbe le valutazioni di M&A che si possono spuntare”, è l’idea degli analisti di Euromobiliare, che calcolano che il solo tax asset vale circa 80 centesimi per azione. E probabilmente è questa la chiave di lettura che il mercato dà spingendo al ribasso i titoli Tiscali che a pochi minuti dal via delle contrattazioni perdono oltre quattro punti percentuali.

 

Proprio il prezzo è stato fin dall’inizio un punto cardine del dossier Tiscali: l’ipotesi spezzatino per ottenere una valutazione maggiore era stata a lungo accarezzata dal patron Renato Soru inizialmente per poi accettare suo buon grado le avances di Vodafone. Nessun dettaglio è mai trapelato sul prezzo offerto dal colosso inglese, anche da qualche settimana è stato indicato intorno a 2,7-2,8 euro per azione.

 

Un livello leggermente inferiore alle aspettative dell’azionista di maggioranza, comunque non lontano dai 3 euro indicati sin dall’inizio. Ad ogni modo per un pretendente che temporeggia sarebbero arrivate a destinazione, sul tavolo dell’amministratore delegato, Mario Rosso, le offerte per rilevare o le attività italiane o quelle inglese da parte di Carphone, Fastweb, BskyB e Wind.