Sempre più economisti vedono recessione Usa, ripresa nel II trimestre
C’è sempre più recessione negli occhi degli operatori economici statunitensi. E’ questo quanto emerge dal sondaggio compiuto dalla National Association for Business Economics (Nabe) per il mese di febbraio. Per il 45% degli intervistati, più del doppio rispetto a quanti se ne erano detti convinti tre mesi fa, una recessione Usa nel 2008 è ora un’ipotesi concreta. Tuttavia lo stesso sondaggio indica che nel secondo semestre dell’anno si dovrebbe assistere a una ripresa.
“L’economia Usa procederà a passo d’uomo nella prima metà del 2008”, ha detto Ellen Hughes-Cromwick, presidente del Nabe e capo economista di Ford Motor Company. “Una leggera maggioranza del nostro panel di intervistati si aspetta che l’economia eviti la recessione nel 2008. La crescita è attesa posizionarsi a un tasso medio dello 0,75% (nel primo trimestre, ndr), prima di accelerare nella seconda metà dell’anno in risposta agli stimoli monetari e fiscali”. L’accelerazione continuerà poi nell’anno successivo. L’outlook per il 2009, diffuso per la prima volta, prevede una crescita del Pil del 2,9% nel corso dell’anno.
Il panel ha ridotto significativamente le sue stime su spesa dei consumatori e mercato immobiliare, mentre sono state innalzate le previsioni su esportazioni nette e spesa governativa. Coerentemente con le ridotte previsioni di crescita per il 2008, il panel ha anche innalzato le sue stime su disoccupazione e sul deficit del budget federale.
Dalla survey sono poi emersi nuovi dubbi sul settore immobiliare. L’indice OFHEO relativo ai prezzi delle case è previsto scendere del 4% nel 2008 per poi risalire dello 0,1% nel 2009. Quella del 2008 sarebbe la prima discesa nella storia dell’indice.
L’outlook Nabe di febbraio presenta la visione di consensus macroeconomico di un panel di 49 professionisti, intervistati tra il 25 gennaio e il 13 febbraio. La prima edizione dell’outlook Nabe risale al 1965, a sei anni dalla fondazione dell’associazione rivolta a tutte le persone che utilizzano la macroeconomia nella loro attività professionale. Le analisi del report di febbraio sono state condotte da Lynn Reaser della Bank of America; Robert Fry di DuPont; e da Charles Steindel della Federal Reserve Bank of New York.