Crisi del credito: le Borse plaudono all’ipotesi di salvataggio per Ambac
Consentire agli assicuratori di bond di mantenere il rating tripla A sarà un passaggio fondamentale per garantire il contenimento degli effetti della crisi del credito, e qualsiasi movimento in questa direzione non può che rassicurare i mercati. Si spiega così il balzo verso l’alto nel finale di seduta di Wall Street alle prime indiscrezioni di un piano per iniettare fino a 3 miliardi di dollari di capitali in Ambac, il numero due del settore.
E bene hanno fatto nella notte anche le piazze asiatiche dopo che gli iniziali rumor sono stati ripresi anche da un articolo del Wall Street Journal di oggi, secondo cui il piano di salvataggio potrebbe partire già tra oggi e domani.
Ambac, ri-assicura le emissioni delle municipalità e quelle derivanti da cartolarizzazioni. Con l’inizio della crisi dei subprime la società si è trovata a dover garantire un numero crescente di emissioni insolventi. La stessa cosa è avvenuta ad altri assicuratori di bond, con il risultato di una riduzione del capitale e in alcuni casi con la perdita del rating tripla A. Il mantenimento del rating tripla A è una necessità per l’attività degli assicuratori di bond. Le monoline necessitano del rating massimo perché la loro copertura assicurativa abbia valore per chi la richiede. Gli assicuratori hanno infatti il compito di trasferire la garanzia della tripla A su altri prodotti finanziari che non potrebbero altrimenti ambire a tale merito di credito.
Più in generale i guai delle monoline potrebbero avere ripercussioni sui bilanci delle banche e sul sistema finanziario. Con la perdita del rating massimo da parte degli assicuratori di bond anche i titoli assicurati lo perderebbero, obbligando le banche che li hanno in portafoglio a iscrivere in bilancio la perdita di valore. Date le significative dimensioni del mercato, un’aggravarsi della crisi potrebbe avere conseguenze pesanti per i mercati internazionali. Per rendersi conto dell’entità del problema basti pensare che già nel corso delle ultime trimestrali di Citigroup e Merrill Lynch sono emerse svalutazioni per circa 4 miliardi di dollari per far fronte al rischio che le protezioni offerte non siano onorate. Bill Gross di Pimco, il più grande gestore obbligazionario al mondo, ha calcolato che con 45mila miliardi di dollari di titoli assicurati sul mercato, un tasso di insolvenza all’1,25% porterebbe le perdite a 250 miliardi.