Notizie Certificates Semiconduttori, un settore dalle molteplici applicazioni

Semiconduttori, un settore dalle molteplici applicazioni

16 Febbraio 2023 15:08

L’evoluzione tecnologica che stiamo vivendo non sarebbe possibile senza un’invenzione del secolo scorso: i semiconduttori. Questi piccoli componenti, realizzati perlopiù di silicio, sono in grado, oltre che di effettuare miliardi di calcoli al secondo, di immagazzinare enormi quantità di dati, tutte caratteristiche che li rendono sempre più fondamentali per i più svariati settori: dall’elettronica, alle apparecchiature industriali, dalle comunicazioni alle reti, fino ad arrivare alla produzione di automobili, navi e aerei.

Nonostante la pandemia abbia limitato fortemente la produzione mondiale di semiconduttori, la domanda globale di questi preziosi componenti non è mai diminuita, anzi, nel 2022, l’industria globale dei semiconduttori è cresciuta del 4,4% rispetto al 2021, raggiungendo i 580 miliardi di dollari di vendite. Questo trend di crescita sembra sia destinato a perdurare anche nei prossimi anni, infatti, secondo le stime, il mercato globale dei microchip potrebbe raggiungere i 770 miliardi di dollari entro la fine del 2030, con un tasso di crescita medio annuo (CAGR) del 6,6% nel periodo 2022-2030.

Nuove opportunità di mercato

Nonostante ci siano ancora dei problemi legati alle catene di approvvigionamento di questi fondamentali componenti, alcuni fattori come la diffusione dello smartworking e l’evoluzione dei sistemi basati sull’intelligenza artificiale, hanno aumentato enormemente la domanda di reti di comunicazioni e di applicazioni per elaborare dati complessi, fattori che non hanno fatto altro che dare ulteriore impulso, nel lungo termine, al florido mercato dei semiconduttori.

In quest’ottica, anche se smartphone e PC, dovrebbero continuare a dominare all’interno dell’industria dei semiconduttori, negli ultimi anni si stanno facendo notevoli progressi nel campo dell’intelligenza artificiale (AI), nella realtà aumentata e virtuale (AR e VR), nell’Internet of Things (IoT) e nei dispositivi wireless, tutte applicazioni innovative che contribuiranno a stimolare in tutto il mondo la domanda di chip.

Verso un mondo con più microchip

Tuttavia, ci sono tanti altri fattori che favoriranno la crescita dell’industria dei semiconduttori, tra cui la crescente penetrazione delle tecnologie digitali e di vari dispositivi elettronici di consumo anche nei Paesi in via di sviluppo. Ma non solo, anche la crescente adozione di veicoli elettrici e la rapida urbanizzazione e industrializzazione, unita agli investimenti per lo sviluppo di città intelligenti, saranno dei fattori che favoriranno la domanda mondiale di semiconduttori.

In tal senso, di recente il Parlamento europeo ha approvato di recente il “Chips Act”, un decreto legge che mira a rafforzare la capacità tecnologica e la produzione di semiconduttori in Europa, espandendo il numero degli impianti dediti alla produzione di chip, in modo da ridurre il divario tra domanda e offerta che si è creato negli ultimi due anni. Grazie a questo provvedimento la filiera dei chip europei diventerà, almeno nelle intenzioni, più indipendente e resiliente rafforzando l’intero l’ecosistema dei semiconduttori. L’importanza dei semiconduttori è così importante per l’industria che senza chip non c’è modernità.

La novità assoluta in casa BNP Paribas

Un modo alternativo di investire sul settore dei semiconduttori è quello di utilizzare i certificati d’investimento come i nuovi Switch to Protection Cash Collect su panieri di azioni targati BNP Paribas. Questa emissione rappresenta una novità assoluta nel panorama italiano dei certificati: i nuovi strumenti abbinano infatti alle classiche caratteristiche dei Memory Cash Collect il meccanismo Switch to Protection che consente, al ricorrere di determinate condizioni, di ricevere a partire dal secondo anno premi mensili indipendentemente dall’andamento delle azioni del paniere, oltre alla protezione del 100% del capitale investito a scadenza.

Ciascuno dei panieri dei 10 certificati è stato costruito seguendo un approccio che consente all’investitore di puntare tramite un unico strumento sulle eccellenze di Piazza Affari oppure sui titoli appartenenti ai settori più promettenti, come quello dei semiconduttori. Parliamo dello Switch to Protection Cash Collect (ISIN NLBNPIT1M9V4) scritto sul paniere composto da formato da Advanced Micro Devices, ASML Holding e Tesla.

Il prossimo 8 marzo il certificato pagherà un premio mensile pari all’1,20% del valore nominale se il valore di tutte le azioni è maggiore della barriera premio posta al 50%. Dopo un anno, se la quotazione dei titoli Advanced Micro Devices, ASML Holding e Tesla è stata in tutte le date di valutazione giornaliere pari o superiore al livello Barriera Switch (uguale al 60%), si attiva il meccanismo di Switch to Protection.

I vantaggi dello Switch to Protection

A partire dalla data di valutazione mensile successiva a quella in cui si è attivato tale meccanismo, il Certificate paga il premio mensile indipendentemente dall’andamento delle azioni che compongono il paniere. In pratica le cedole diventano incondizionate. Inoltre, a scadenza, il prodotto con ISIN NLBNPIT1M9V4 rimborsa il capitale investito (100 euro per strumento) e paga il premio mensile (1,20 euro) senza considerare la performance dei sottostanti purché il meccanismo di Switch to Protection sia attivato. In questo modo, diventa di fatto un certificato a capitale protetto 100% a scadenza.

Il Certificate in questione offre agli investitori un altro vantaggio: l’autocallability. A partire dal primo anno, il prodotto può scadere anticipatamente qualora nelle date di valutazione annuali la quotazione di tutte le azioni che compongono il paniere sia pari o superiore al rispettivo valore iniziale. In questo caso l’investitore riceve il capitale investito e il premio mensile del periodo oltre alle altre cedole non pagati precedentemente grazie all’effetto memoria.

Inoltre, dato che i sottostanti Advanced Micro Devices e Tesla sono denominati in una valuta diversa dall’euro (in questo caso in dollari), il Certificate dispone dell’opzione Quanto che rende l’investitore immune dall’oscillazione del cambio tra euro e dollaro.

La maggior parte degli analisi indica il buy

Il consensus sui tre titoli del paniere raccolto da Bloomberg, che riportiamo nella tabella qui sopra, è sostanzialmente positivo. C’è una netta prevalenza di analisti che consigliano l’acquisto (buy) rispetto al mantenere la azioni in portafoglio, mentre solo una piccola minoranza suggerisce di vendere (sell).

Infine, il target price medio a 12 mesi assegnato dagli analisti ci fa capire che questi sottostanti sono idonei a strategie con i certificati d’investimento, ovvero per chi ha una visione laterale o moderatamente rialzista nel medio e lungo termine.

 

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