Sell off sui Treasuries, dopo Fed tassi a due anni volano a massimo da 2008
Crescono negli Stati Uniti le attese per nuovi rialzi dei tassi di interesse, dopo il recente discorso proferito dal numero uno della Fed, Janet Yellen. Le speculazioni, rafforzate anche dalla pubblicazione di alcuni dati macro, sono tali da aver portato i tassi sui Treasuries a 2 anni – i bond sovrani Usa più sensibili alle previsioni di politica monetaria – a balzare fino all’1,483%, al record dal 2008, ovvero in nove anni.
I tassi sui Treasuries a 10 anni sono saliti fino al 2,316% e oggi al 2,36%, al record in più di 11 settimane, attorno ai valori più alti dallo scorso 1° agosto, mentre i trentennali sono balzati al 2,870%, riportando il guadagno maggiore dalle elezioni presidenziali, e tornando allo stesso livello di giugno, quando la Fed ha alzato i tassi.
La reazione è normale se si considera che i futures sui fed funds prezzano una stretta monetaria della Fed, con una probabilità del 78% – stando allo strumento FedWatch del CME Group – rispetto al 38% di agosto.
Stan Shipley, strategist di Evercore ISI ricorda che i trader, prima di questa settimana, erano incerti sulla possibilità di una stretta monetaria a dicembre. Tuttavia, il mix dato ordini dei beni durevoli/dichiarazioni di Yellen e di altri membri influenti della Fed, ha “messo in chiaro che un rialzo dei tassi, a dicembre, ci sarà”.
Sia i tassi dei Treasuries che il dollaro hanno comunque beneficiato anche della comunicazione, da parte del presidente americano Donald Trump, del tanto atteso piano di riforma fiscale, che punta a ridurre le tasse a carico di individui e di aziende. Ma certo, a risollevare gli animi sulla solidità della crescita economica Usa è stato il dato relativo agli ordini di beni durevoli, salito dell’,17% ad agosto, dopo il tonfo del 6,8% a luglio.
Pressione rialzista anche sui tassi decennali dei Bund tedeschi, che hanno riagguantato la soglia dello 0,50%, al record in quasi due mesi, e dei tassi decennali dei bond UK che, all’1,421%, viaggiano al valore più alto in otto mesi.
Bloomberg fa notare tuttavia che il mercato dei Treasuries Usa continua a rimanere ingabbiato all’interno dello stesso range come non accadeva dal 1965.
I tassi a 10 anni, per esempio, nel 2017 hanno oscillato tra il 2,01% e il 2,63%: una forchetta di appena 62 punti base, la più stretta dal 1965. E in realtà gli analisti non credono che tale situazione cambierà molto presto, a dispetto delle dichiarazioni da falco degli esponenti della Fed.
La stima mediana per la fine dell’anno dei 62 tra analisti e strategist intervistati da Bloomberg è, infatti, di tassi sui Treasuries decennali al 2,48%.