Seduta poco movimentata a Piazza Affari, Generali programma gli investimenti in Italia del prossimo triennio
Ultima seduta dell'ottava poco movimentata per la Borsa Italiana. Incurante della discesa dei listini statunitensi, il Ftse Mib ha archiviato la seduta con una progressione dello 0,26% a 15.908,09 punti. Segno più anche per il FTSE Italia All-Share, con il paniere che ha chiuso la settimana di Borsa con un progresso dello 0,23%.
In controtendenza Exor (-0,27% a 18,80 euro) e Fiat (-1,27% a 3,63 euro). Il calo a doppia cifra delle immatricolazioni in Europa combinato alle voci di un possibile aumento di capitale hanno fatto sbandare il titolo del Lingotto. L'azione ha recuperato solo parzialmente terreno dopo la smentita sulla ricapitalizzazione ventilata da Il Messaggero.
Il quotidiano romano ha riferito di un possibile avvio di colloqui con le banche al fine di studiare un'operazione di aumento di capitale che si aggirerebbe tra 1-2 miliardi di euro. L'obiettivo sarebbe raccogliere le risorse finanziarie per acquistare il restante 41,5% di Chrysler nelle mani del fondo Veba, che consentirebbe a Fiat di conquistare il 100% dell'azienda a stelle e strisce. La smentita del Lingotto è arrivata intorno a mezzogiorno.
Ancora positivo il comparto bancario, che ha beneficiato del ritorno dello spread in area 320 punti: Popolare di Milano ha guadagnato l'1,92% a 0,4305 euro, Ubi Banca lo 0,69% a 3,19 euro, Monte dei Paschi lo 0,15% a 0,2037 euro, Intesa SanPaolo lo 0,16% a 1,276 euro, Unicredit lo 0,11% a 3,56 euro.
Sempre all'interno del comparto finanziario, il Cda di Generali (+0,23% a 13,23 euro) ha approvato oggi il nuovo assetto delle attività assicurative in Italia. Grazie a un piano di investimenti di circa 300 milioni da completare nei prossimi tre anni, il Leone di Trieste punta a razionalizzare i diversi brand con i quali opera sul mercato italiano e a incrementare la redditività complessiva del gruppo.
Ben comprata Enel Green Power (+1,18% a 1,377 euro) dopo aver annunciato l'entrata in funzione del suo secondo impianto eolico in Messico nello Stato di Oaxaca. L'investimento complessivo per la realizzazione di questo impianto ammonta a circa 160 milioni di dollari.
Restando nel comparto energetico Eni ha guadagnato lo 0,44% a 18,18 euro, rimanendo la preferita di Barclays tra le compagnie petrolifere europee. Gli analisti della banca britannica hanno confermato il giudizio overweight sul titolo del Cane a sei zampe, alzando il target price a 22 euro dal precedente 21 euro.
"Nei prossimi 12 mesi crediamo che Eni mostrerà la crescita migliore tra le compagnie petrolifere e continuerà nel significativo trend visto nel 2012 grazie alle opportunità esplorative in Africa", hanno spiegato gli esperti di Barclays. Inveriato invece l'altro colosso pubblico dell'energia, Enel, ha chiuso la settimana di Borsa a 3,06 euro.
In controtendenza Exor (-0,27% a 18,80 euro) e Fiat (-1,27% a 3,63 euro). Il calo a doppia cifra delle immatricolazioni in Europa combinato alle voci di un possibile aumento di capitale hanno fatto sbandare il titolo del Lingotto. L'azione ha recuperato solo parzialmente terreno dopo la smentita sulla ricapitalizzazione ventilata da Il Messaggero.
Il quotidiano romano ha riferito di un possibile avvio di colloqui con le banche al fine di studiare un'operazione di aumento di capitale che si aggirerebbe tra 1-2 miliardi di euro. L'obiettivo sarebbe raccogliere le risorse finanziarie per acquistare il restante 41,5% di Chrysler nelle mani del fondo Veba, che consentirebbe a Fiat di conquistare il 100% dell'azienda a stelle e strisce. La smentita del Lingotto è arrivata intorno a mezzogiorno.
Ancora positivo il comparto bancario, che ha beneficiato del ritorno dello spread in area 320 punti: Popolare di Milano ha guadagnato l'1,92% a 0,4305 euro, Ubi Banca lo 0,69% a 3,19 euro, Monte dei Paschi lo 0,15% a 0,2037 euro, Intesa SanPaolo lo 0,16% a 1,276 euro, Unicredit lo 0,11% a 3,56 euro.
Sempre all'interno del comparto finanziario, il Cda di Generali (+0,23% a 13,23 euro) ha approvato oggi il nuovo assetto delle attività assicurative in Italia. Grazie a un piano di investimenti di circa 300 milioni da completare nei prossimi tre anni, il Leone di Trieste punta a razionalizzare i diversi brand con i quali opera sul mercato italiano e a incrementare la redditività complessiva del gruppo.
Ben comprata Enel Green Power (+1,18% a 1,377 euro) dopo aver annunciato l'entrata in funzione del suo secondo impianto eolico in Messico nello Stato di Oaxaca. L'investimento complessivo per la realizzazione di questo impianto ammonta a circa 160 milioni di dollari.
Restando nel comparto energetico Eni ha guadagnato lo 0,44% a 18,18 euro, rimanendo la preferita di Barclays tra le compagnie petrolifere europee. Gli analisti della banca britannica hanno confermato il giudizio overweight sul titolo del Cane a sei zampe, alzando il target price a 22 euro dal precedente 21 euro.
"Nei prossimi 12 mesi crediamo che Eni mostrerà la crescita migliore tra le compagnie petrolifere e continuerà nel significativo trend visto nel 2012 grazie alle opportunità esplorative in Africa", hanno spiegato gli esperti di Barclays. Inveriato invece l'altro colosso pubblico dell'energia, Enel, ha chiuso la settimana di Borsa a 3,06 euro.