Seduta da capogiro per la Borsa di Milano, Ftse Mib chiude con un balzo di oltre il 6%. Spread in netto calo
Seduta da capogiro per la Borsa di Milano che è rimbalzata dopo aver bruciato ieri 14 miliardi di euro di capitalizzazione. Oggi il grande recupero, con l’indice che ha chiuso con un balzo del 6,34% a 14.124 punti, favorito dall’andamento positivo di Wall Street. La forte accelerazione rialzista è arrivata in scia al dato Usa sui nuovi occupati non agricoli di luglio, cresciuti di 163 mila unità ben oltre le attese ferme a 100 mila unità. Il supervenerdì borsistico ha visto anche la repentina discesa dello spread, passato a 465 punti base dagli oltre 500 punti base di ieri sera. Ieri i mercati avevano reagito in malo modo alle parole di Draghi, che aveva ribadito l’intenzione della Bce ad intervenire in caso di necessità anche attraverso misure non convenzionali, senza tuttavia scendere nei dettagli e senza citare misure specifiche.
Acquisti da capogiro sui titoli del comparto bancario che hanno rialzato la testa dopo i tonfi di ieri: Intesa SanPaolo ha guadagnato il 12,15% a 1,052 euro, Bper l’11,55% a 3,592 euro, Banco Popolare l’8,42% a 0,946 euro, Unicredit il 7,69% a 2,772 euro, Mediobanca il 6,81% a 2,73 euro. Performance brillanti anche per gli altri titoli finanziari: Mediolanum ha svettato con un +16,09% a 3,002 euro, mentre Generali è avanzata dell’8,84% a 10,46 euro. La compagnia assicurativa ha chiuso il primo semestre con un utile netto di 856 milioni di euro, migliore delle attese che indicavano 836 milioni, e un risultato operativo pari a 2,34 miliardi di euro contro attese ferme a 2,23 miliardi. Gli analisti di Credit Suisse rimangono comunque scettici. “Questi risultati sono insufficienti per cambiare la dinamica del titolo che rimane molto dipendente dal sentiment sull’Eurozona”, ha scritto il broker elvetico.
Tutti ben comprati i principali big di Piazza Affari: Eni ha guadagnato il 6,61% a 17,58 euro, Finmeccanica il 7,64% a 3,014 euro, Fiat il 6,52% a 4,018 euro. Telecom Italia è salita del 5,59% a 0,67 euro dopo il via libera dell’Anatel a Tim Brasil. L’authority brasiliana delle telecomunicazioni ha deciso che la controllata carioca di Telecom Italia potrà tornare a vendere i nuovi piani tariffari. Secondo quanto riportato dalle principali agenzie di stampa, Anatel ha ritenuto soddisfacenti i piani presentati da Tim Brasil, Oi e Claro e ha sottolineato che controllerà attentamente la situazione ogni tre mesi. Il blocco alla vendita a Tim Brasil dei nuovi piani tariffari in 19 su 27 Stati brasiliani era stato deciso dall’authority lo scorso 23 luglio.
Enel (+5,96% a 2,312 euro) ben comprata all’indomani dei conti del primo semestre, che hanno evidenziato una crescita dei ricavi a 40,69 miliardi di euro (+6%) e una flessione dell’utile a 2,55 miliardi di euro (-28%). Sui profitti ha pesato la Robin Tax per circa 400 milioni di euro. Il debito è salito a 47,5 miliardi di euro ma i vertici del colosso elettrico hanno confermato l’obiettivo di portare il debito a 43 miliardi entro la fine del 2012. Confermate anche le stime di Ebitda a 16,5 miliardi e di utile netto a 3,4 miliardi. “Confermiamo la raccomandazione hold sul titolo, Enel è meglio posizionata oggi ma l’azione rimarrà sotto pressione fino alla pubblicazione delle decisioni regolatorie in Spagna”, hanno scritto gli analisti di Equita nella nota odierna.