Scudo europeo anti speculazione da 750 mld, l’euro torna sopra quota 1,30 dollari
Un maxi piano da 750 miliardi di euro per proteggere l’Eurozona dagli attacchi speculativi e scongiurare il rischio contagio dopo il default di Atene. E’ questo il risultato di un week end di trattative tra i ministri europei delle Finanze, riuniti in un vertice straordinario a Bruxelles per cercare di rafforzare e proteggere l’euro. E la moneta unica, dopo i cali della scorsa settimana, è tornata questa mattina a sopra quota 1,30 dollari a 1,3038 (+1,31%). L’euro è in rialzo anche nei confronti dello yen a 121,60 (+2,58%) così come il biglietto verde a 93,25 (+1,20%) rispetto alla valuta giapponese. I ministri delle Finanze hanno inoltre chiesto nuovi sacrifici a Spagna e Portogallo, considerati i primi obiettivi degli attacchi speculativi. Nel dettaglio, i due Paesi iberici dovranno adottare nuove misure per tagliare il deficit: l’1,5% del Pil quest’anno e il 2% nel 2011.
Al piano di salvataggio si è arrivati dopo una giornata ricca di tensioni. Ad aprire le danze ci ha pensato la Gran Bretagna con il “no” secco al piano da parte del cancelliere dello Scacchiere, Alistair Darling. “Non daremo sostegno all’euro. La creazione del fondo per la stabilità è una responsabilità dell’Eurogruppo”, è la presa di posizione inglese che non lascia spazio a interpretazioni. Sullo sfondo le elezioni nel Nord Reno-Westfalia, dove il partito di Angela Merkel è stato sconfitto dalla coalizione Spd-Verdi, perdendo così la maggioranza nel Bundesrat, la Camera delle Regioni.
Anche dall’altra parte dell’Oceano si è capito che la riunione di Bruxelles stava imboccando un vicolo cieco. Così il presidente americano, Barack Obama, ha telefonato alla Cancelliera tedesca e al presidente francese, Nicolas Sarkozy, premendo per un risposta decisa e forte dell’Europa in grado di ridare fiducia ai mercati.
A sbloccare l’impasse è stata la Germania, definendo le linee guida del maxi piano di salvataggio: 750 miliardi di cui 60 provenienti da Bruxelles, 440 miliardi dagli stati dell’Eurozona attraverso prestiti bilaterali e 250 miliardi dal Fondo monetario internazionale. E proprio il direttore del Fmi, Dominique Strauss-Kahn, ha dichiarato che il piano “sarà sufficiente” a frenare il panico sui mercati e rappresenta “un grande passo in avanti”. Infine la Banca centrale europea acquisterà titoli di debito pubblico e privato sul mercato secondario dell’Eurozona. Un’operazione che verrà controbilanciata da misure di drenaggio di liquidità per non alterare la linea di politica monetaria.