Nuovo scandalo Wells Fargo: commissioni gonfiate fino a otto volte livello standard
Nuovo scandalo targato Wells Fargo. Dopo i 3,5 milioni di conti – sia correnti che di carte di credito – aperti a insaputa dei clienti, la reputazione della banca Usa subisce un altro duro colpo. Stando a quanto riporta il Wall Street Journal, la divisione forex di Wells Fargo avrebbe gonfiato le commissioni imposte ai clienti corporate, al fine di centrare – anche stavolta – gli obiettivi di vendite.
Le commissioni sarebbero state gonfiate a un valore fino a otto volte quello considerato standard, e sia i trader che il personale di vendita della divisione forex sarebbero stati incoraggiati a mentire regolarmente, di fronte alle richieste di chiarimenti presentate dai clienti stessi.
A rivelare le indiscrezioni sono stati alcuni tra i dipendenti attuali e precedenti della banca, che hanno spiegato come chi lavorava presso la divisione forex ed era responsabile delle transazioni per i clienti corporate percepisse bonus sulla base soltanto del fatturato che riusciva a conseguire.
Nessun’altra grande banca americana, scrive il Wall Street Journal, calcola i bonus dei trader che operano nel forex in un modo “così specifico e indipendente”.
Dal canto suo Wells Fargo ha comunicato ieri di aver iniziato ad apportare modifiche a quei piani di bonus all’inizio di quest’anno.
Fatto sta che, per più di un decennio, ai clienti sono state imposte commissioni comprese tra l’1% e il 4% su transazioni base come quelle relative alla conversione di euro in dollari e su operazioni di trading più complicate come quelle di hedging.
Tali percentuali, sottolinea il quotidiano finanziario Usa, sono pari ad almeno due-otto volte quelle imposte dal settore, comprese in media tra lo 0,15% e lo 0,5%, a seconda dell’operazione di trading, dei clienti e dei volumi.
Tra i clienti colpiti, la società di tlc CenturyLink, il gruppo di componenti auto Federal-Mogul Holdings e gruppi no-proft come National Bone Marrow Donor Program.
Wells Fargo è finita sotto indagine, con le autorità di regolamentazione che stanno cercando di far luce sull’accaduto.