La scadenza Tasi si avvicina. Nelle grandi città i risparmi maggiori rispetto a Imu 2012
Si avvicina inesorabile la scadenza autunnale per il versamento della prima rata Tasi 2014, fissata il 16 ottobre, per i proprietari di casa residenti nei Comuni ritardatari che non avevano deliberato in merito alle aliquote da applicare entro il 23 maggio. I Comuni hanno tempo fino a domani 10 settembre per deliberare le aliquote, altrimenti i cittadini di questi comuni saranno costretti a versare la Tasi 2014 in un’unica rata il 16 dicembre. Attualmente risulta che solo il 65% circa dei comuni ha fissato le nuove aliquote Tasi.
La nuova tassa sulla casa, che virtualmente va a sostituire l’IMU sulla prima casa, si preannuncia un nuovo salasso per i proprietari di immobili con l’Ufficio Studi della Uil che ha calcolato un’aliquota media del 2,46 per cento (vicino al massimo del range che è tra 1 e 2,5%) nei 69 capoluoghi di provincia, senza considerare l’addizionale dello 0,8 per cento che può essere aggiunta per finanziare le detrazioni.
Tasi sarà comunque più leggera dell’Imu 2012, risparmi maggiori a Torino e Roma
Il conto della Tasi potrebbe comunque rivelarsi meno salto del previsto soprattutto nelle grandi città. L’Ufficio studi della CGIA ha comparato l’importo che i proprietari di prima casa pagheranno quest’anno con la Tasi rispetto a quanto hanno versato nel 2012 quando c’era l’Imu stimando che in 2 Comuni capoluogo su 3 il nuovo tributo sarà più “leggero” della vecchia imposta municipale. I risparmi saranno molto importanti: a Torino 332 euro, a Roma 319 euro, a Milano e Genova 174 euro e a Napoli 165 euro.
“Ovviamente – tiene a precisare il segretario della CGIA Giuseppe Bortolussi – il risultato che emerge da questo confronto è ancora parziale, perché non hanno ancora deliberato l’aliquota Tasi, o pubblicato la medesima sul sito del Dipartimento delle Finanze, almeno altri 25 Comuni capoluogo di provincia: tra i quali, realtà importanti come Bari e Palermo”.
Penalizzate famiglie con figli e rendite catastali basse
La situazione cambia in senso peggiorativo in presenza di figli o per rendite catastali più basse. Le maggiori detrazioni IMU infatti rendono il confronto con la TASI sfavorevole per il contribuente. Nel nostro caso, ripetendo i calcoli sono oltre il 50% dei comuni capoluoghi di provincia (40 su 76) nei quali la TASI è più pesante dell’IMU.
A Siena i risparmi maggiori, rincari pesanti a Verbania e Lucca
I proprietari di prima casa che rispetto a 2 anni fa subiranno i rincari maggiori sono quelli residenti a Verbania (+ 200 euro), a Mantova (+ 120 euro), a Prato (+ 117 euro), a Trieste (+ 100 euro), ad Ascoli Piceno (+ 85 euro) e a Lucca (+ 83 euro).
Coloro che dal confronto Tasi/Imu godranno il maggior risparmio sono i proprietari di prima casa residenti a Siena: il vantaggio economico rispetto al 2012 sarà per ciascuno di loro di 374 euro. Seguono i torinesi (- 332 euro), i romani (- 319 euro), i livornesi (- 277 euro) e i brindisini (- 260 euro).