Savona sotto attacco per posizione in fondo speculativo Euklid e fondi in Svizzera, la risposta del ministro
Paolo Savona nuovamente al centro delle polemiche questa volta per la sua posizione nel fondo speculativo Euklid Ltd. In un’inchiesta su Savona pubblicata ieri da Il Corriere della Sera emerge che il ministro risulta ancora “director active” dell’hedge fund, come riportato nero su bianco dal registro delle imprese inglese, il Companies House. Inoltre risulta che il ministro abbia 1,3 milioni di euro depositati in Svizzera.
La replica del ministro e del capo del fondo Euklid
Il ministro Savona ha replicato all’articolo del Corriere a firma Federico Fubini scrivendo che “non c’è alcun giallo dietro le mie dimissioni da direttore di Euklid LTD e presidente del Fondo di investimento omonimo lussemburghese (le due cariche sono connesse), come già gli è stato inutilmente comunicato dalla società”.
“Contrariamente a quanto scritto da Fubini – aggiunge Savona – non ho partecipato a un fondo speculativo, ma di investimento serio e innovativo. Mi sono dimesso dagli incarichi ancor prima di conoscere come sarebbe andata a finire la mia designazione a Ministro dell’Economia e delle Finanze per evitare che i validi giovani che hanno dato vita all’iniziativa pagassero le conseguenze delle vicende riguardanti la mia vita pubblica.
Parla anche Antonio Simeone, allievo di Savona e che è amministratore delegato e direttore di Euklid: “Noi abbiamo ricevuto le dimissioni di Paolo Savona il 20 maggio e ne abbiamo subito dato comunicazione. Abbiamo nominato Elio Stocchi presidente e l’abbiamo comunicato. Perché non risultava nulla? Probabilmente a causa di un errore della Camera di Commercio o di un problema tra avvocati e commercialisti, o forse semplicemente le informazioni sul sito non erano aggiornate fino a ieri sera.
Rispunta nome Savona per il dopo Tria
Intanto le tensioni tra il ministro dell’Economia Giovanni Tria e il vice premier Di Maio, acuitesi dopo il botta e risposta sull’ingresso del Tesoro in Alitalia, potrebbero portare a un rimpasto di governo a inizio 2019 con Paolo Savona che tornerebbe in gioco per la guida del ministero di via XX Settembre.
La candidatura di Paolo Savona potrebbe però scontrarsi con il no del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che lo scorso maggio stoppò il primo tentativo di formazione di un governo M5S-Lega proprio perché contrario alla scelta di Savona all’Economia.
Le posizioni euroscettiche di Savona preoccupano Mattarella e in generale un suo spostamento all’Economia rischia di alimentare ulteriori tensioni sull’Italia a causa delle posizioni euroscettiche del professore sardo. In estate Savona ha contribuito ad alimentare le tensioni sul fronte spread ventilando una possibile uscita dell’Italia dalla moneta unica.
Per la successione a Tria trapelano anche altri nomi. Oggi Il Messaggero indica la candidatura di Gustavo Piga, professore anche lui a Tor Vergata (economia politica), con studi negli Stati Uniti. Rispuntano anche le candidature del viceministro dell’Economia Massimo Garavaglia (leghista ala moderata) e di Andrea Roventini (inserito da Di Maio nella squadra di governo M5S pre-elezioni).