Notizie Notizie Italia Savona ora teme l’Ue, Salvini no: “Europa non mi chieda di non toccare Fornero. Spread? Deciso con clic da speculatori”

Savona ora teme l’Ue, Salvini no: “Europa non mi chieda di non toccare Fornero. Spread? Deciso con clic da speculatori”

22 Novembre 2018 11:24

Savona-Savini, l’asse si sta per spezzare? Il ministro degli Affari europei che, nei giorni concitati precedenti la formazione del governo M5S-Lega era stato tanto voluto dal vicepremier leghista per la carica di titolare del Tesoro, confermandosi frattura apparentemente insanabile tra la maggioranza giallo-verde e il Quirinale, sembra temere ora l’Europa, smorza i toni e afferma che la “manovra è da riscrivere”.

Intervenuto alla presentazione del libro ‘Globalizzazione, governance asimmetria’ di Giancarlo Elia Valori, il ministro – riporta l’agenzia di stampa AdnKronos – ha ricordato “una tesi cara del suo e mio grande maestro, Francesco Cossiga, che sosteneva l’economia come un grande imbroglio politico”.

L’Europa è un vaso di coccio tra vasi di ferro in un momento di forti turbolenze interne – ha detto ancora Paolo Savona, che però avrebbe ormai maturato la decisione di sotterrare l’ascia di guerra con Bruxelles riguardo alla legge di bilancio.

Scrive il Corriere:

Savona “prima ha citato «il maestro Cossiga» per dire che «l’economia è un grande imbroglio politico», poi ha puntato l’indice contro i «sovranismi» che «quasi certamente» danneggeranno lo sviluppo globale. Una visione argomentata e tranciante, che fa il paio con il giudizio espresso riservatamente sul governo a margine dell’ultimo Consiglio dei ministri: «Non si può più andare avanti così, non ha senso. E la manovra com’è non va più bene: è da riscrivere». L’affermazione di Savona parte da un convincimento, è la previsione di come andrà a finire l’estremo tentativo di mediazione di Conte con Juncker. E in politica come nello sport squadra (e tattica) che perde si cambia”.

Di nuovo rumor senza fondamento oppure l’effetto spread e la Commissione europea alla fine sono riusciti a far rigare dritto, alla fine, anche quello che fino a pochi mesi fa (anche se lui stesso si era mostrato contrario a essere etichettato in questo modo) veniva considerato un euroscettico?

In mattinata, intervistato dalla Rai, il ministro dell’Agricoltura Marco Centinaio ha in realtà sottolineato che Savona non si è mai mostrato preoccupato per i numeri della manovra M5S-Lega:

“Nel corso delle riunioni di governo, Savona ha sempre detto che l’Italia avrebbe dovuto continuare ad andare avanti nel sentiero intrapreso”, ha detto Centinaio.

Detto questo, i rumor sulla metamorfosi di Savona non sono del tutto nuovi e sono emersi prima di oggi.

Intanto, oggi ha ripreso la parola il vicepremier Matteo Salvini. Così, in un intervento a Uno Mattina su Rai 1, il leader della Lega si è mostrato più che determinato ad andare avanti:

“L’Italia ha il risparmio privato più grande d’Europa, gli italiani magari non vanno in vacanza per 20 anni per accumulare qualcosa come i miei nonni, ci sono 5mila miliardi di risparmio privato che per me non si toccano”, ha detto:

“Quel che il pubblico può fare è valorizzare i suoi immobili, palazzi e caserme inutilizzati, lo diremo all’Europa, è inutile che ci siano centinaia di palazzi stupendi vuoti che cadono a pezzi. L’unica cosa che non può chiedermi l’Europa è non toccare la legge Fornero, sbagliata ed iniqua: io la smonto pezzo per pezzo”.

Sul polverone Babbo Natale, che è scoppiato dopo che, a seguito dell’annuncio Ue sulla bocciatura della manovra, Salvini ha risposto scherzando sull’arrivo delle lettere Ue come di quelle di Babbo Natale, Salvini ha spiegato:

Preferisco scrivere al babbo Natale vero con mia figlia“. Ma “chiedo rispetto per il popolo italiano: ogni anno mandiamo 5 miliardi a Bruxelles, e siccome paghiamo chiedo almeno il rispetto. Bruxelles non ha mai mosso un dito sulle manovre del passato, Monti, Letta, Renzi, Gentiloni, andava tutto bene per Bruxelles, non per gli italiani perché il debito è aumentato di 300 miliardi. Ora che facciamo qualcosa di diverso, perché gli italiani ce lo hanno chiesto, protestano”.

“Noi passi indietro non ne facciamo – ha rincarato la dose il ministro dell’Interno – sanità, diritto alla salute che non si tocca, 1000 ricercatori universitari”. In manovra “non abbiamo messo dei soldi a caso, c’è una idea di Italia che cresce. Se poi con Bruxelles vogliamo parlare di investimenti”, ha proseguito il vicepremier citando le alluvioni che hanno colpito diverse regioni italiane, “la tutela territorio, i fiumi e le montagne: per carità di Dio! Però siccome sono soldi degli italiani chiederemo di spenderli per gli italiani”.

Sullo spread anche Salvini ha ammesso di essere preoccupato, ma ha anche rinnovato la sua antica polemica contro gli speculatori: “Lo spread è deciso con un clic dall’altra parte del mondo. In cinque mesi abbiamo fatto tanto, ma non vorrei che qualche speculatore non volesse che continuassimo a fare altrettanto”.