Notizie Notizie Italia Salvataggio Carige: banche Schema Volontario pronte a conversione bond, ma mossa decisiva spetta a BlackRock

Salvataggio Carige: banche Schema Volontario pronte a conversione bond, ma mossa decisiva spetta a BlackRock

17 Aprile 2019 18:07

Potrebbe esserci la conversione del bond da 320 milioni di euro acquistato dalle banche aderenti allo schema volontario del Fidt in capitale. Lo afferma il presidente del Fondo interbancario di tutela dei depositi, Salvatore Maccarone, al termine della riunione del consiglio che ha affrontato la vicenda Carige. “La conversione del bond Carige da 320 milioni sottoscritto dallo Schema volontario del Fondo interbancario di tutela dei depositi in equity è molto verosimile perché le esigenze sono aumentate rispetto ai 400 milioni che c’erano all’epoca, quando noi abbiamo sottoscritto. D’altra parte anche in quel piano era prevista la conversione dei bond in titoli quindi si tratta di un evento verosimile” ha sostenuto Maccarone.

BlackRock è l’unico interessato

Dopo essere andate in soccorso di Carige acquistando un bond ibrido da 320 milioni di euro funzionale a migliorare il total capital ratio della banca, oggi le banche italiane che aderiscono allo schema volontario del Fitd erano in riunione per decidere se appoggiare il piano di salvataggio per l’istituto ligure. Le banche, come avevano detto fonti vicine alla Reuters,  dovrebbero discutere se prendere una quota dell’istituto commissariato all’inizio dell’anno dopo che il principale azionista, Malacalza Investimenti, ha bloccato l’aumento di capitale previsto. BlackRock è l’unico investitore tra quelli noti rimasti in pista dopo che Varde Partners si è defilato.

Oggi a Milano, subito dopo la riunione dell’esecutivo dell’Abi, la riunione del consiglio dello schema volontario per decidere proprio se contribuire a colmare il fabbisogno patrimoniale di 630 milioni dell’istituto ligure convertendo il bond. Il resto potrebbe essere coperto proprio dal fondo BlackRock.

“L’operazione si sta costruendo e non ci sono tempi” ha aggiunto Maccarone, ribadendo che l’obiettivo del Fondo resta quello di non assumere il controllo dell’istituto ligure ma rimanere sotto il 50%. “Ma noi non sappiamo quanto sarà l’aumento di capitale e chi lo sottoscriverà” ha aggiunto il numero uno del Fidt. “E non sappiamo nemmeno se sarà votato”. Maccarone ha sottolineato che le banche non hanno interesse a gestire, “non siamo gestori ma siamo investitori, siamo una struttura che fa interventi per eliminare problemi alle banche e questo è il nostro intento” ha sottolineato anche se ha ammesso che salire sopra il 50% non è un vero problema perché non significa necessariamente il controllo. “La conversione integrale del bond è un’ipotesi concreta ed è un’ipotesi che io ritengo verosimile ma molto dipende dagli altri compagni di viaggio. Le banche hanno fatto quello che hanno ritenuto responsabilmente di fare, ma questa è un’operazione di salvataggio, non è stata fatta con letizia e gioia” ha concluso.