Saldi 2013 ai nastri di partenza, il calendario regione per regione
Sono Basilicata, Campania e Sicilia le prime regioni nelle quali parte la corsa ai saldi invernali. Lo start è fissato per il 2 gennaio, mentre in tutte le altre regioni l’appuntamento per il primo giorno di shopping scontato è fissato tra il 3 e il 5 gennaio.
Ecco il calendario regione per regione:
Campania: 2 gennaio – 31 marzo
Sicilia: 2 gennaio – 15 marzo
Basilicata: 2 gennaio per 15 settimane
Val d’Aosta: 3 gennaio – 31 marzo
Provincia di Bolzano: 5 gennaio – 16 febbraio
Veneto, Puglia, Calabria: 5 gennaio – 28 febbraio
Marche: 5 gennaio – 1 marzo
Abruzzo: 5 gennaio – 5 marzo
Lazio: 5 gennaio per 6 settimane
Piemonte: 5 gennaio per 8 settimane
Liguria: 5 gennaio per 11 settimane
Tutte le altre regioni: 5 gennaio per 15 settimane
Secondo le stime dell’Ufficio Studi Confcommercio, delle 25,5 milioni di famiglie italiane 15,8 milioni spenderanno 359 euro per l’acquisto di capi d’abbigliamento ed accessori in saldo, per un valore complessivo di 5,6 miliardi di euro, pari al 18% del fatturato annuo del settore.
“I saldi – commenta Renato Borghi, presidente di Federazione Moda Italia e vicepresidente di Confcommercio – rappresentano un appuntamento annuale irrinunciabile ed anche uno straordinario rito collettivo capace di attrarre l’interesse di quasi sedici milioni di famiglie italiane e di numerosissimi turisti stranieri affascinati dal made in Italy. Ma, in questo periodo speriamo possano rappresentare una chance per i negozianti del settore moda dopo una stagione come quella di quest’autunno/inverno partita col freno tirato e per i consumatori per soddisfare una necessità e/o un desiderio con l’acquisto di un capo di qualità a prezzo più accessibile. I saldi di quest’anno saranno caratterizzati da qualità, ampiezza di assortimento e soprattutto prezzi, con percentuali di sconto veramente allettanti”.
Per il corretto acquisto degli articoli in saldo, Confcommercio ricorda alcuni principi di base:
1. Cambi: la possibilità di cambiare il capo dopo che lo si è acquistato è generalmente lasciata alla discrezionalità del negoziante, a meno che il prodotto non sia danneggiato o non conforme (art. 1519 ter cod. civile introdotto da D.L.vo n. 24/2002). In questo caso scatta l’obbligo per il negoziante della riparazione o della sostituzione del capo e, nel caso ciò risulti impossibile, la riduzione o la restituzione del prezzo pagato. Il compratore è però tenuto a denunciare il vizio del capo entro due mesi dalla data della scoperta del difetto.
2. Prova dei capi: non c’è obbligo. E’ rimesso alla discrezionalità del negoziante.
3. Pagamenti: le carte di credito devono essere accettate da parte del negoziante qualora sia esposto nel punto vendita l’adesivo che attesta la relativa convenzione.
4. Prodotti in vendita: i capi che vengono proposti in saldo devono avere carattere stagionale o di moda ed essere suscettibili di notevole deprezzamento se non venduti entro un certo periodo di tempo. Tuttavia nulla vieta di porre in vendita anche capi appartenenti non alla stagione in corso.
5. Indicazione del prezzo: obbligo del negoziante di indicare il prezzo normale di vendita, lo sconto e il prezzo finale.
Confcommercio segnala, inoltre, le varie iniziative promosse sull’intero territorio nazionale da Federazione Moda Italia, come “Saldi Chiari”, “Saldi Trasparenti”, “Saldi Tranquilli”.