Notizie Notizie Italia Salasso aste 5G per le big tlc, la Borsa castiga nuovamente Tim

Salasso aste 5G per le big tlc, la Borsa castiga nuovamente Tim

26 Settembre 2018 17:46

Il Governo è già sicuro di incassare oltre 5 miliardi (5,15 mld stando ai rilanci aggiornati a ieri) dalla ricca asta 5G, di contro per le compagnie si profila un esborso ben superiore di quanto preventivato.

Le valutazioni record dell’asta in Italia accendono una spia d’allarme anche per le big tlc non coinvolte nell’asta italiana poiché tali valutazioni con molta probabilità si confermeranno anche negli altri paesi. “Con la maggior parte delle aste da 3,7 GHz ancora in corso in tutta Europa, chiaramente l’Italia costituisce un preoccupante precedente per gli operatori della regione”, rimarca Erhan Gurses, un analista di Bloomberg Intelligence.

Il rischio è che il business si riveli meno profittevole per le società tlc che devono guardare anche all’elevato livello di indebitamento che caratterizza il settore in Europa, già protagonista in negativo negli ultimi anni (-29% negli ultimi 3 anni).

L’asta 5G in Italia è iniziata il 13 settembre è continuata oggi e si concluderà solo quando non ci saranno più offerte. La quantità di larghezza di banda di 3,7 GHz offerta risulta relativamente limitata, facendo salire il prezzo. Telecom Italia ha offerto finora 2 miliardi di euro di asta, quasi in linea con il più vicino rivale Vodafone Group. Iliad ha offerto 811 milioni di euro e Wind Tre 268 milioni di euro.

Tim al tappeto in Borsa complice anche congelamento cessione Sparkle

Vendite diffuse oggi su Tim che ha chiuso in flessione di oltre il 2% a 0,5468 euro risultando il peggior performer dell’intero Ftse Mib. Il titolo è tornato ad avvicinarsi ai minimi toccati in estate a quota 0,5174 euro con il mercato che da maggio in avanti ha castigato Tim per i problemi di governance e la crescente concorrenza sul mobile con l’arrivo in Italia di Iliad con il ceo Amos Genish accerchiato anche alla luce dei deboli riscontri sul fronte redditività.

Il mercato guarda anche allo stallo sul fronte operazioni straordinarie dopo il nulla di fatto del cda del 24 settembre. Il Sole 24 Ore di oggi rimarca che ad oggi risulta “congelato” l’iter di cessione di Sparkle. Sulla società dei cavi internazionali incombe la spada di damocle delle intenzioni del governo con il ministro Luigi Di Maio che nelle scorse settimane aveva fatto capire che il governo si opporrebbe alla vendita da parte di Telecom.