Russia in ginocchio, rublo torna a scendere nonostante maxi-interventi della banca centrale

Mosca prepara maxi-stretta sui tassi
Negli ultimi 12 mesi il rublo si è deprezzato di oltre il 64% rispetto al biglietto verde. Il presidente russo, Vladimir Putin, settimana scorsa ha caldeggiato azioni forti per contrastare la speculazione contro il rublo. Attesa in tal senso anche una nuova stretta monetaria nelle riunione di giovedì della banca centrale che potrebbe rivedere al rialzo di ben 250 punti base il costo del denaro rispetto al 9,5% a cui staziona attualmente il livello dei tassi, già alzati di 400 punti base in questo 2014.
La verticale discesa dei prezzi del petrolio ha indotto oggi la Banca Mondiale a rivedere nuovamente le stime sulla Russia. Il prossimo anno l’economia russa è vista contrarsi dello 0,7% rispetto alla crescita nulla prevista precedentemente. Nel 2016 invece il ritmo di espansione dovrebbe essere di solo +0,3% dal +0,4% precedentemente stimato. Lo scenario di base indicato dalla Banca Mondiale vede le quotazioni del petrolio in area 78 dollari al barile nel 2015 e 80 dollari nel 2016. Lo scenario più avverso, con quotazioni del greggio in area 70 dollari il prossimo anno, porterebbe invece una contrazione del Pil russo nell’ordine dell’1,5%. Gli investimenti sono visti in contrazione per il terzo anno consecutivo nel 2015 a causa della perdurante incertezza e il limitato accesso ai mercati finanziari internazionali da parte delle aziende e delle banche russe. E’ attesa anche una domanda dei consumatori più bassa.