Usa: balzo degli occupati a novembre, mercati europei in rally. Dollaro si rafforza
una volta in positivo. Nel mese di novembre il saldo delle buste paga
statunitensi nei settori non agricoli (i cosiddetti non farm payrolls) ha evidenziato un
incremento di 321 mila unità, un dato decisamente superiore rispetto alle +232
mila unità indicate dagli analisti. Si tratta del balzo maggiore da inizio 2012.
Il mese di ottobre era stato archiviato con la creazione di 214 mila nuovi
posti di lavoro nel settore non agricolo. Come da attese il tasso di
disoccupazione che è rimasto stabile al 5,8 per cento.
E di fronte a questi numeri che testimoniano una
volta di più l’ottimo stato di salute dell’occupazione a stelle e strisce il
mercato si interroga sulla tempistica del primo rialzo dei tassi da parte della
Federal Reserve (Fed). Un’accelerazione di tale portata potrebbe mettere ulteriore pressione
alla Fed per una possibile azione sui tassi prima delle attese degli analisti. È dal 2006 che il costo del denaro Oltreoceano non viene rivisto. Laprossima riunione del Fomc, il braccio operativo della banca centrale
americana, è in programma il 16-17 dicembre.
Per Rob Carnell, economista di Ing, “non c’è
dubbio che si tratta di un dato impressionante”. Ma se si analizza nel
dettaglio il dato è meno “impressionante” di quanto sembra a una
prima lettura. “L’indagine sulle famiglie è infatti aumentata di solo 4
mila unità. E di conseguenza, il tasso di disoccupazione non è andato molto lontano, rimanendo fisso al 5,8%”.
Borse europee che hanno accelerato con decisione dopo il balzo degli occupati
negli Stati Uniti. Il Dax ha sfondato la soglia dei 10 mila punti, con una
crescita dell’1,75 per cento, mentre il Cac40 avanza dell’1,77% a 4.400,26
punti. Positiva anche la Borsa di Londra che sale dello 0,87% a 6.737,7 punti.
Brilla Piazza Affari, tra le migliori del Vecchio continente, con una crescita
del 2,62% a 19.933,27.
particolare quella dollaro che si rafforza. Il biglietto verde ha aggiornato i
massimi a oltre 7 anni sullo yen con cross usd/yen salito oltre la soglia di 121. Il
buon andamento della valuta americana è confermato dalle performance del dollar
Index (misura il valore del dollaro statunitense in relazione a un paniere
di sei valute) che si è portato fino ad area 89,30 sui massimi dal marzo 2009.