News Notizie Italia Risparmi: Cgia, quasi 15 milioni di italiani li tengono sotto il materasso

Risparmi: Cgia, quasi 15 milioni di italiani li tengono sotto il materasso

Pubblicato 30 Ottobre 2013 Aggiornato 19 Luglio 2022 16:16
Quasi 15 milioni di italiani non tengono i propri risparmi presso un istituto di credito. Un dato ragguardevole indicato oggi dalla Cgia di Mestre che è arrivata a questa scoperta sulla base delle statistiche della Commissione europea su quanti cittadini europei con più di 15 anni di età non dispongono di un contro corrente bancario. In Italia ci sono quasi 15 milioni di persone senza un conto, pari al 29% degli italiani over 15.
In occasione della giornata mondiale del risparmio l'Italia si conferma quindi un paese ancora restio ad affidare i propri risparmi agli istituti di credito risultando quello con il maggior numero di cittadini che non possiede un contro corrente in una banca. "Con quasi 15 milioni di unbanked - dichiara Giuseppe Bortolussi segretario della CGIA - introdurre l'obbligo della tracciabilità dei pagamenti potrebbe dar luogo a parecchi problemi. Inoltre, non dimentichiamo che l'approvazione di questa operazione rallenterebbe la velocità di circolazione della moneta, creando non pochi problemi di natura economica".
Ma perchè gli italiani propendono per tenere i propri risparmi sotto il materasso, anziché depositarli in banca? "Questo record europeo è riconducibile a ragioni storiche e culturali ancora molto diffuse in alcune aree e fasce sociali del nostro Paese. Non possiamo disconoscere - prosegue Bortolussi - che molte persone di una certa età e con un livello di scolarizzazione molto basso preferiscono ancora adesso tenere i soldi in casa, anziché affidarli ad una banca. Inoltre, non dobbiamo dimenticare che moltissimi pensionati tengono i propri soldi nei libretti di risparmio postale o - come risulta da una recente indagine condotta dalla Commissione Europea - utilizzano in misura maggiore, rispetto ai cittadini di qualsiasi altro Paese dell'Ue, il conto corrente di un familiare. Nonostante ciò, il problema rimane: per molte fasce sociali l'eventuale introduzione dell'obbligo dei pagamenti solo con carte di credito, ad esempio, darebbe luogo a problemi non trascurabili".