Notizie Notizie Italia Rischio Italia ed effetto contagio: tutte le paure della Bce, che ora avverte anche su immobiliare

Rischio Italia ed effetto contagio: tutte le paure della Bce, che ora avverte anche su immobiliare

29 Novembre 2018 16:33

Non solo rischio Italia con tanto di minaccia di effetto contagio, ma anche un attenti al mercato immobiliare dell’area euro. Nel suo report Financial Stability Review, la Bce ha presentato la lista dei “fattori capaci di far riemergere un aumento disordinato dei premi sul rischio“.

Di questi fattori, sia domestici che esterni, sono stati citati in particolare il modo “disordinato con cui i mercati possono reagire all’incertezza dell’Eurozona“, “un ulteriore stress sui mercati emergenti, con possibili contagi alle economie dei paesi avanzati” e “un netto cambiamento delle prospettive Usa macro-finanziarie”. Proprio le politiche fiscali espansive degli Stati Uniti, ha sottolineato la Bce, potrebbero scatenare una ulteriore turbolenza nei mercati emergenti, che hanno accumulato grandi quantità di debiti in dollari e che dunque fanno fronte a rischi sul credito “molto alti”.

Presente nella lista il rischio Italia, che comporta di per sé, secondo l’Eurotower, anche il rischio di un effetto contagio.

Il problema, infatti, è che “l’aumento delle tensioni potrebbe allargarsi ad altri mercati dei bond governativi, nel caso in cui si dovesse presentare un ulteriore stress sull’Italia“, ha scritto la Bce, che ha annoverato  praticamente il paese – così come ha fatto qualche ora fa la Fed di Jerome Powell  – tra i rischi principali che minano la stabilità finanziaria.

Mario Draghi & Co. hanno fatto notare che, con la legge di bilancio sfornata dal governo M5S-Lega – che si è preposta come obiettivo quello di aumentare la spesa pubblica fino a violare le stesse regole Ue – l’Italia ha esposto di fatto le proprie vulnerabilità, rappresentate da livelli del debito già alti e da una crescita economica anemica.

Roma, viene spiegato, ha praticamente fatto sì che “le preoccupazioni sulla sostenibilità del debito sovrano tornassero alla ribalta”, visto che “la pressione sui costi di finanziamento del debito, unita all’assenza di sforzi sufficienti di consolidamento fiscale, potrebbe riportare i ratio dei debiti in un cammino non sostenibile nei paesi altamente indebitati”.

La vera sorpresa del report della Bce, tuttavia, non risiede tanto nel rischio Italia, che è sotto gli occhi di tutti, ma nell’alert che Francoforte ha lanciato sulle condizioni del mercato immobiliare dell’Eurozona, nel suo complesso.

Finora, l’opinione è stata sempre quella di prezzi degli immobili “not stretched”, ovvero non troppo alti rispetto ai fondamentali.

Questa volta, invece, la Bce ha parlato di “segnali medi” di mercati sopravvalutati, anche se ha avuto cura di specificare che ci sono grandi differenze tra i vari paesi.

E’ inevitabile, a tal proposito, ricordare tutti gli alert sul rischio di bolle speculative che sono stati lanciati negli ultimi anni da una nutrita platea di economisti, tutti preoccupati che, alla fine, si sarebbe arrivati proprio a questo, ovvero a prezzi di asset poco rispondenti alla realtà, in quanto troppo alti, ‘grazie’ all’effetto delle politiche estremamente accomodanti delle banche centrali, Bce inclusa.

Più volte la banca centrale guidata da Mario Draghi è stata accusata di aver piantato i semi di una nuova crisi, lanciando una politica monetaria eccessivamente espansiva, che si è tradotta in un tonfo dei rendimenti dei bond, nel rischio di nuove bolle e nell’erogazione, alle banche, di una liquidità quasi illimitata. Tutti ingredienti perfetti per uno scenario incentrato su una assunzione del rischio, molto probabilmente, eccessiva.