Rischio elezioni a luglio azzoppa Piazza Affari, banche al tappeto tranne Intesa. Eni paga tonfo petrolio
Brusco sell-off a Piazza Affari con gli investitori che tornano a soppesare il rischio Italia con il concretizzarsi della possibilità di elezioni anticipate già a luglio. L’indice Ftse Mib, fresco dei massimi a quasi 10 anni a cui ha chiuso alla vigilia, ha archiviato la giornata in calo dell’1,64% a 24.142 punti, peggior indice tra quelli del Vecchio continente.
opo il fallimento del terzo giro di consultazioni e il no di M5S e Lega alla proposta di Mattarella di un governo neutrale fino a dicembre, gli analisti vedono nuove elezioni molto probabili. Secondo Barclays il ritorno al voto cambierebbe l’outlook del rischio politico: in presenza di alcune circostanze, potrebbe diventare sempre più probabile, dopo le prossime elezioni, un governo anti-sistema tra il M5S e la Lega.
Giornata nera per le banche, le più esposte al rischio Italia con lo spread Btp-Bund che nel corso della giornata è tornato sopra quota 130 pb, sui massimi da marzo.
La peggiore è stata Bper con un calo di quasi il 4%, -2,89% per Banco BPM e -3,17% per Unicredit. Ha contenuto le perdite Intesa Sanpaolo (-0,57%) grazie ai riscontri trimestrali che hanno evidenziato un utile sopra le attese.
Forti vendite su Italgas (-3,63%). Nei primi tre mesi del 2018 Italgas ha registrato un utile netto in crescita del 4,5% a 74,7 milioni di euro, mentre il Margine operativo lordo (Ebitda) si è attestato a 198,4 milioni (+2,7%).
Trump più morbido con Iran sgonfia petrolio
Ultimo scorcio di seduta difficile infine per i titoli oil con Eni giù del 2,57% e Tenaris del 2,18%. Le indiscrezioni dell’ultima ora riportate dalla CNN vedono Trump intenzionato a imporre nuove sanzioni contro l’Iran ma senza ritirare gli Usa dall’accordo internazionale sul programma nucleare iraniano. Il petrolio ha reagito con un un brusco calo del 3%.