Rio Tinto: svalutazioni per 14 mld dollari, l’amministratore delegato Albanese lascia
Rio Tinto, il secondo gruppo minerario al mondo, ha annunciato oggi le dimissioni dell’amministratore delegato Tom Albanese, dopo aver registrato svalutazioni per 14 miliardi di dollari nel bilancio 2012. Una notizia a sorpresa che scuote il titolo. A pochi minuti dall’avvio sulla Borsa di Londra l’azione cede di oltre 3 punti percentuali.
Queste poste straordinarie includono una svalutazione di circa 3 miliardi di dollari sugli asset di Rio Tinto Coal Mozambique e di 10-11 miliardi di dollari degli asset sull’alluminio. A questi si aggiungeranno svalutazioni minori, nell’ordine di 500 milioni di dollari. I risultati del gruppo, dopo quelli sulla produzione, verranno diffusi il prossimo 14 febbraio e lì si vedrà l’effettivo impatto sugli utili.
Nel frattempo il Consiglio di amministrazione ha accettato le dimissioni di Albanese, con effetto immediato, dopo 30 anni di servizio. Lascerà il gruppo anche Doug Ritchie, che ha condotto l’operazione di acquisizione degli asset in Mozambico. Come nuovo ceo è stato nominato Sam Walsh, che ricopriva la carica di direttore del business sul ferro.
“Il board di Rio Tinto riconosce pienamente che una svalutazione di questa portata in relazione alla recente acquisizione degli asset del Mozambico è inaccettabile – ha commentato il presidente del gruppo, Jan du Plessis – Siamo inoltre profondamente delusi di dover registrare un’ulteriore sostanziale svalutazione nel nostro business dell’alluminio anche se è un settore che continua a sperimentare significative variazioni avverse a livello globale”.