Riforma pensioni: Fornero, via l’anzianità dal 2018. Necessario nuovo mercato del lavoro
Addio alle pensioni di anzianità dal 2018. E’ l’obiettivo dichiarato dal ministro del Welfare, Elsa Fornero, durante un’audizione alla Camera. Entro tale data infatti è attesa la fine del periodo di transizione e quindi non dovrebbe essere più possibile andare in pensione anticipata rispetto all’età di vecchiaia.
Il ministro ha inoltre sottolineato come la riforma delle pensioni debba poggiare necessariamente su un nuovo e ben funzionante mercato del lavoro che dia occupazione al maggior numero di persone e che sia sostenuto da un sistema di ammortizzatori sociali. Per questo, ha sottolineato la Fornero, obiettivo primario è la crescita.
Non è perfetto ma è equo. Così il responsabile del Welfare ha definito l’appena nato sistema contributivo pro rata. Un metodo equo dal punto di vista generazionale che, a differenza del retributivo che dava privilegi, restituisce quanto versato.
Come ministro anche delle pari opportunità, la Fornero punta all’allineamento delle pensioni tra uomini e donne: il fatto che le lavoratrici vadano in pensione prima dei colleghi maschi è solo una compensazione non equa e non paritaria di disparità inflitte in precedenza.
La riforma del sistema pensionistico italiano, presentata domenica sera, poggia su alcuni punti cardine: metodo contributivo per tutti a partire dal 1° gennaio 2012, abolizione delle pensioni di anzianità basate sul sistema delle quote, introduzione delle pensioni anticipate, indicizzazione all’inflazione solo per le pensioni minime nel 2012 e nel 2013 e obiettivo pensionamento a 67 anni nel 2022.