I ricavi da trading spingono i conti di Morgan Stanley, utile oltre le attese

Morgan Stanley batte le attese del mercato. La banca d’affari con sede a New York City ha registrato un forte incremento dell’utile netto a 1,4 miliardi di dollari (80 centesimi per azione) dal rosso di 138 milioni dello stesso periodo dello scorso anno (-1,36 dollari). In crescita anche i ricavi: 8 miliardi dai precedenti 5,2 miliardi. Superate le attese che indicavano un eps fermo a 0,47 dollari, mentre i ricavi sono sostanzialmente in linea con le previsioni del consensus. Il risultato del periodo, si legge nel comunicato della banca, comprende un beneficio fiscale di 345 milioni di dollari, pari a 20 centesimi per azione.
L’utile netto del periodo, tenendo conto anche delle operazioni cessate, sarebbe stato pari a 1,09 per azione. Le spese per i compensi sono state di 3,9 miliardi, inclusi 361 milioni derivanti dalla nuova tassa sui bonus ai dipendenti introdotta in Gran Bretagna. La nuova imposta aveva pesato ieri per 600 milioni di dollari sui conti di Goldman Sachs, che ha visto crollare l’utile di oltre l’80% a 613 milioni.
Scendendo nel dettaglio, i ricavi da trading hanno toccato i 3,7 miliardi, sfiorando da soli la metà del fatturato totale di Morgan Stanley. Il giro d’affari dell’investment banking è arrivato a 885 milioni, mentre quello dell’asset management è salito a 410 milioni dai 385 milioni dello stesso periodo dello scorso anno. Grande peso anche per il global wealth management, i cui ricavi si sono attestati a 3,1 miliardi.
“Mentre i mercati stanno attraversando notevoli difficoltà in questo trimestre, Morgan Stanley ha beneficiato di un disciplinato focus sull’esecutività”, afferma James Gorman, presidente e amministratore delegato di Morgan Stanley. “Noi abbiamo rafforzato la nostra posizione di leader di mercato nel business investment banking e migliorato il flusso client nel trading. Abbiamo ancora molto lavoro da fare intorno al nostro franchising globale e anticipare che il difficile contesto di mercato può continuare anche nei prossimi mesi. Detto questo, noi crediamo che le riforme regolamentari siano un passaggio chiave per restaurare la verità nell’industria e sui mercati”.