Notizie Notizie Italia Rendimento del Btp 10 anni mette nel mirino il muro del 5%. Ecco quando lo supererà secondo Mazziero

Rendimento del Btp 10 anni mette nel mirino il muro del 5%. Ecco quando lo supererà secondo Mazziero

5 Ottobre 2022 09:20

L’asta dei Btp a 10 anni di fine settembre non è andata molto bene dato che per collocare di 2,5 miliardi il rendimento è balzato al 4,70%. La Mazziero Research nella consueta nota di aggiornamento mensile rimarca come si tratti del rendimento massimo da diverso tempo, con una dinamica ben evidente nel grafico che passa dall’1,39% di gennaio al 4,7% di settembre, più che triplicato.

Da qui in avanti, dove si arriverà?

La risposta contempla la valutazione di diverse variabili ma, afferma la Mazziero Research, possiamo certo dire che dopo un periodo di assestamento su questi livelli ci sposteremo ancora più in alto, con una dinamica che seguirà i futuri rialzi della Bce.

Questo collocamento si è trovato di fronte a una situazione particolare: a pochi giorni dalle elezioni, con uno spread rispetto al Bund scattato ben oltre i 250 punti. Da quel momento il mercato ha razionalizzato il risultato elettorale e ha fatto scendere i rendimenti che oggi sono vicini al 4,10% con uno spread a 230 punti.

Quanto è accaduto, si legge nel report, ci fornisce comunque la misura di come ogni collocamento sia soggetto alle volatilità di mercato e il rischio salga soprattutto quando ci troviamo di fronte a collocamenti corposi a causa delle scadenze di titoli giunti a fine vita.

Guardando avanti, secondo la Mazziero Research i mesi più sfidanti saranno novembre e poi nell’anno prossimo marzo e maggio quando la Bce avrà alzato in modo significativo i tassi rispetto ai livelli attuali. A quel punto, si legge nel report, potremmo arrivare ad emissioni che superano il rendimento del 5%.

Il grafico qui sopra presenta la struttura delle scadenze da cui è possibile notare alcuni mesi piuttosto impegnativi per rimpiazzare il circolante di titoli giunto a rimborso. Novembre 2022, marzo e maggio 2023 presentano importi superiori a 35 miliardi che dovranno essere nuovamente emessi a condizioni meno favorevoli per le finanze pubbliche.

Gli effetti sulla spesa per interessi

Indicativamente, spiega la la Mazziero Research, su un arco temporale di 12 mesi ogni 1% di rendimento in più dei titoli di Stato tende a costare tra i 2,5 e i 3 miliardi in più nella spesa per interessi annuale.

Al momento, si legge nel report, la curva della spesa per interessi non sta ancora mostrando particolari segni di stress, ma tenderà a farlo progressivamente acquistando piena evidenza fra due o tre anni quando ci si avvicinerà alla metà della vita media del circolante.

Nel dettaglio, la spesa lorda a luglio 2022 è stata pari a 33,1 miliardi, mentre Mazziero Research stima una spesa lorda a fine 2022 di 62,9 miliardi. La previsione sulla spesa netta al 2° trimestre 2022 è di  31,2 miliardi, mentre la stima della Mazziero Research sulla spesa netta a fine 2022 è di 58,6 miliardi. Per chiarire, con spesa per interessi lorda si intende l’esborso per interessi come risultante dal conto di cassa della Ragioneria Generale; per spesa per interessi netta si intende il conguaglio tra interessi attivi e passivi e riportato nelle statistiche ufficiali dell’Istat.

E il debito pubblico?

Ad agosto la Mazziero Research stima un debito in calo a 2.765 miliardi, si tratta della normale dinamica di diminuzione che avviene nella seconda metà dell’anno.

La discesa, si legge nel report, dovrebbe continuare sino a giungere a fine anno tra 2.696 e 2.728 miliardi.

Il grafico seguente presenta con una linea rossa i dati ufficiali pubblicati da Banca d’Italia, e prosegue in grigio con i valori stimati dalla Mazziero Research.