Remuntada del bitcoin che arriva a +10%, crypto sempre correlate all’umore del Nasdaq

Convinta risalita delle criptovalute che si confermano in questo frangente altamente correlate all’umore di Wall Street e del Nasdaq in particolare. Il ritorno della voglia di titoli growth tra gli investitori di Wall Street, con il balzo del 3,3% del Nasdaq nella giornata di ieri, è coinciso con l’inizio della risalita delle quotazioni delle crypto.
Il bitcoin stamattina viaggia in area 38.650$, in rialzo del 10% nelle ultime 24 ore (dati Coin Desk); meglio fa l’ethereum a +11,4% tornando sopra i 2.600 $. Ieri la capitalizzazione di mercato di tutte le criptovalute era scesa sotto gli 1,5 trilioni di dollari in reazione all’attacco della Russia all’Ucraina che ha alimentato il risk-off sui mercati complice la prospettiva di danni all’economia globale.
La salita dei mercati azionari americani, e soprattutto del tecnologico, si confermano quindi un importante traino del sentiment sulle crypto. A inizio febbraio la correlazione a 30 giorni di Bitcoin con il Nasdaq Composite ha raggiunto 0,73, quasi eguagliando i suoi cinque anni massimo di 0,74 nel 2020. La criptovaluta tende quindi a muoversi sempre più di pari passo con asset sensibili alla crescita come le azioni e non fungere invece da alternativa all’oro come bene rifugio.
Appoggio all’Ucraina, ma Patreon stoppa la campagna Come Back Alive
Intanto il popolo cripto non è rimasto indifferente alle mosse della Russia. Gabriel Debach, market analyst di eToro, rimarca come il mondo delle criptovalute sembra essersi schierato a favore dell’Ucraina. Dopo il tweet di Buterin, co-fondatore di Ethereum, si osserva come le donazioni di Bitcoin per l’esercito ucraino abbiano superato il milione di dollari. Tuttavia, tali risorse potrebbero essere restituite. Infatti, Patreon, start-up il cui sito consente donazioni di denaro a individui e gruppi, ha dichiarato giovedì di aver sospeso la campagna di raccolta fondi di Come Back Alive poiché non sono consentite campagne di raccolta coinvolte sulla violenza o nell’acquisto di equipaggiamento militare, indipendentemente dalla loro causa.
“Nel web, inoltre, sempre di più si parla, sebbene sia notevolmente prematuro (ma potrebbe generare un effetto rumor) dell’ipotesi che la Russia, in caso di rimozione dal circuito SWIFT, possa valutare una maggiore adozione di pagamenti mediante criptovalute”, argomenta Debach. Il principale Exchange ucraino Kuma, stando ai dati di CoinGecko, avrebbe raddoppiato il volume degli scambi dall’invasione russa, passando da $1.579.957 di inizio giornata ai $4.831.730 di fine giornata, ovvero con un +205%.
Anche il Messico guarda da vicino al Bitcoin. La senatrice messicana, Indira Kempis, ha in programma infatti di presentare una bozza di legge per legalizzare Bitcoin nel paese. “Bozza che tuttavia non è da confondere con l’attuale sistema di El Salvador”, puntualizza Debach.