Referendum: per Mediobanca se vince il No rischi su utilities e banche, le mid & small cap preferite
Mediobanca accende i riflettori sul referendum costituzionale del prossimo 4 dicembre, visto ormai come un banco di prova per la stabilità dell’Italia agli occhi degli investitori istituzionali. “Il Paese ha bisogno di stabilità politica e i primi segnali di ripresa devono essere sostenuti da nuove riforme fiscali e strutturali“, spiegano gli analisti di piazzetta Cuccia. Una vittoria del Sì, a detta di Mediobanca, sosterrà probabilmente la stabilità politica ma non sarà una panacea dal primo giorno.
In caso di vittoria del No non è da escludere la strada delle elezioni anticipate, anche se gli analisti di Mediobanca considerano ancora il governo ponte come l’opzione più probabile. “Questo scenario può causare rischi al ribasso per le utilities locali e le banche“, commentano gli esperti di Mediobanca nel report odierno.
Gli analisti segnalano le loro mid & small preferite all’interno del panorama azionario italiano: Cementir, Ire, EI Towers, Enav, ERG, Banca Ifis, Maire Tecnimont. Sempre oggi gli esperti di Mediobanca hanno ridotto la raccomandazione su Ima e Saras (a neutral da outperform) e su Landi Renzo (a underperform da neutral). Promozione invece per Rai Way (a outperform da neutral) e Geox (a neutral da underperform).
L’altro grande evento dell’ultimo scorcio di 2016 sono le elezioni presidenziali statunitensi, in programma il prossimo 8 novembre, che potrebbero supportare gli utili del settore capital goods (Salini Impregilo, Interpump, Ansaldo STS), mentre un profilo di rischio/rendimento più attraente verso i mercati emergenti potrebbe favorire un possibile riposizionamento su Sogefi, Cementir e Piaggio.