Notizie Notizie Italia Reddito e potere d’acquisto famiglie in aumento nel 2015, stabile la propensione al risparmio

Reddito e potere d’acquisto famiglie in aumento nel 2015, stabile la propensione al risparmio

4 Aprile 2016 09:27
Redditi e potere d’acquisto degli italiani in aumento nel 2015. Il reddito disponibile ha però accusato una battuta d’arresto nei tre mesi finali dell’anno, così come il potere d’acquisto. Stabile invece la propensione al risparmio. E’ quanto emerge dalla fotografia scattata dall’Istat su reddito e risparmio delle famiglie.  
Nel dettaglio il reddito disponibile delle famiglie consumatrici in valori correnti è aumentato dello 0,9%, anche se nell’ultimo trimestre dell’anno ha registrato una riduzione dello 0,6% rispetto al trimestre precedente e un aumento dell’1,1% rispetto al corrispondente periodo del 2014.

Tenuto conto dell’inflazione, il potere di acquisto delle famiglie consumatrici è aumentato nel 2015 dello 0,8%. Nel quarto trimestre si è ridotto dello 0,7% rispetto al trimestre precedente e dello 0,9% rispetto al quarto trimestre del 2014.

La propensione al risparmio delle famiglie consumatrici nel 2015 è risultata pari all’8,3%, invariata rispetto al 2014. Nel quarto trimestre del 2015 essa è stata pari all’8,1%, in diminuzione di 0,8 punti percentuali rispetto al trimestre precedente e di 0,3 punti percentuali rispetto al corrispondente trimestre del 2014.  Nell’ultimo trimestre del 2015, rimarca l’Istat, la flessione dello stesso indicatore rispetto al corrispondente trimestre del 2014 deriva da un aumento del reddito disponibile delle famiglie dell’1,1% più contenuto di quello della spesa per consumi finali, cresciuta dell’1,5%. 
Nel 2015 la quota di profitto delle società non finanziarie è stata del 40,6%, inferiore di 0,1 punti percentuali rispetto al 2014. Nel quarto trimestre del 2015 tale quota è risultata pari al 40,5%, in diminuzione di 0,2 punti percentuali rispetto al trimestre precedente e invariata rispetto al corrispondente trimestre del 2014. Il tasso di investimento delle società non finanziarie è sceso nel 2015 al 18,4%, con una riduzione di 0,3 punti percentuali rispetto al 2014.