Record di acquisti di Btp da parte delle banche, sale all’11% il peso su totale attivi
Nel corso del 2020 è aumentata la quota di titoli di Stato detenuti dalle banche, che hanno sostenuto le esigenze di liquidità del Tesoro durante la pandemia da Covid-19: da gennaio a settembre si è registrata una crescita di 56 miliardi. Oggi il debito pubblico sottoscritto dagli istituti di credito vale 372 miliardi di euro, il 18% in più rispetto ai 315 miliardi di inizio 2020. Bot e Btp pesano per l’11% sul totale degli attivi nei bilanci del settore bancario, una percentuale record negli ultimi otto anni (il livello più basso nel 2017 con l’8,5%) e più alta rispetto alla media dell’area euro, dove il debito pubblico dei rispettivi paesi pesa nei portafogli degli istituti per il 3,5%. Questi i dati principali di un’analisi del Centro studi di Unimpresa.
"Lo sforzo del settore bancario per sostenere una fase complessa della nostra economia è stato notevole e pure apprezzabile - sottolinea il vicepresidente di Unimpresa, Giuseppe Spadafora - Tuttavia, esistono evidenti e preoccupanti squilibri di cui non si riescono a calcolare, in questo momento, gli effetti di medio-lungo periodo, sull’economia reale, sul risparmio. Ma soprattutto ci preoccupa il potere che le banche comprano nel momento stesso in cui sottoscrivono quote aggiuntive di debito pubblico".
"Lo sforzo del settore bancario per sostenere una fase complessa della nostra economia è stato notevole e pure apprezzabile - sottolinea il vicepresidente di Unimpresa, Giuseppe Spadafora - Tuttavia, esistono evidenti e preoccupanti squilibri di cui non si riescono a calcolare, in questo momento, gli effetti di medio-lungo periodo, sull’economia reale, sul risparmio. Ma soprattutto ci preoccupa il potere che le banche comprano nel momento stesso in cui sottoscrivono quote aggiuntive di debito pubblico".